(G. Baldinacci) Il dissenso della curva Nord della Lazio nasce a luglio, quando il progetto di divisione dei settori dello stadio Olimpico è praticamente pronto. Il comunicato della tifoseria organizzata biancoceleste contesta aspramente la decisione del prefetto di Roma Franco Gabrielli: «Ci dividete la curva a metà? Tiferemo il doppio! Nella prima partita di campionato in casa però abbiamo deciso di non entrare allo stadio, per dare un segnale di disapprovazione e sdegno». E infatti alla prima di serie A con il Bologna la Nord diserta l’Olimpico, gesto che la unisce alla tifoseria della Roma, anche per protestare contro i rigidi controlli di prefiltraggio. Anzi decide di tornare dopo anni in trasferta: «Per non morire di vecchiaia guardando una vetrata che ci separa», annuncia con un nuovo comunicato. Un parziale dietrofront, ma solo per far sentire più forte la voce della contestazione, arriva in occasione della partita contro il Genoa: tutti allo stadio come segno di protesta «per la repressione del tifo».
Ma è il 14 ottobre quando la tifoseria organizzata biancoceleste annuncia ufficialmente che al derby non sarà presente in curva Nord. L’invito a disertare l’Olimpico è esteso a tutti i tifosi, per protestare contro la divisione dei settori: «A Roma non ci sono incidenti da 15 anni, mentre ora entrare allo stadio è come andare in una base militare – hanno spiegato alcuni esponenti del tifo pochi giorni fa in tv durante il “Processo del lunedì” – A cosa servono le barriere se c’è la video sorveglianza? La decisione è stata presa da tutto il gruppo. Diserteremo a oltranza lo stadio finché la situazione sarà questa».