(M. Vitelli) Le coincidenze della vita. Sul treno che porta da Londra a Leicester, per andare a seguire i Foxes di Claudio Ranieri contro il Manchester United, incontriamo lo svedese Glenn Stromberg, ex capitano dell’Atalanta, oggi commentatore per l’emittente Viasat e tuttora residente a Bergamo.
Com’è il suo rapporto con la città?
«Splendido, mi hanno adottato. Mi vogliono tutti bene e mi fanno sentire a casa».
C’è una partita contro la Roma che ricorda per qualche episodio particolare?
«La gara che si disputò all’Olimpico il 1° febbraio 1987. I giallorossi erano allenati da Sven Goran Eriksson, mio connazionale. Sul risultato di 1-1 segnai e passammo in vantaggio. Ma nella ripresa loro vinsero 4-2».
Cosa pensa della Roma di questa stagione?
«Ero a Barcellona. Ho visto una squadra in netta difficoltà. Mi ha sorpreso molto la scelta di difendere così alta, quasi con presunzione, davanti ai fenomeni di Luis Enrique. E infatti è stato un disastro. Però credo che in campionato possa recitare un ruolo da protagonista».
Quali sono i giocatori migliori del gruppo di Garcia?
«Quest’anno mi sta piacendo molto Pjanic, non solo per i gol. È diventato il punto di riferimento dei compagni. E anche Florenzi mi ha convinto».
Gervinho e Salah?
«Sono due ottimi giocatori, quando trovano il giusto impatto sulla gara possono essere decisivi».
E Dzeko?
«La Roma, acquistando il bosniaco, ha fatto un grande salto di qualità. Al momento però ho l’impressione che gli schemi del mister non siano ideali per lui. Infatti fatica molto a trovare la rete. Ma le cose miglioreranno, ne sono certo».
La Roma è seguita in Svezia?
«Certamente. Dopo essere stata allenata da Liedholm e da Eriksson ha acquisito grande simpatia nella mia nazione. Tutt’ora, a distanza di molti anni, è la squadra italiana più amata».
Dove può arrivare in questa stagione?
«Insieme alla Juventus è la squadra con l’organico migliore. Non sarei sorpreso se riuscisse a vincere il titolo».