(E. Menghi) – Tornare in Inghilterra da vincente. È il sogno di Szczesny, che come un tifoso romanista ha esultato per la sconfitta della Lazio in casa dell’Atalanta nella passata giornata di campionato, perché è passionale di natura, ma a Roma al momento si sente solo di passaggio.
Il polacco è stato preso in prestito secco per un anno ed è l’Arsenal a pagargli due terzi di stipendio: «Spero di vincere lo scudetto qui e che i Gunners vincano la Premier. Non so cosa accadrà a fine stagione, ma l’Arsenal è come la mia famiglia e se mi richiamasse direi di sì: non mi nascondo, è ancora quello il mio sogno. Devo tanto a Wenger, anche se è stata dura accettare le esclusioni. Se mi avessero detto un anno fa che avrei giocato a Roma, non ci avrei mai creduto, ma il calcio è così». Il club giallorosso non gli sta fornendo garanzie sul suo futuro e non è un mistero che gli inglesi lo abbiano mandato a giocare in Italia perché ritrovasse continuità da titolare e tornasse poi alla base.
L’Arsenal in fase di discussione del trasferimento chiedeva almeno 15 milioni per il cartellino del portiere, soldi che la Roma non ha già pronti in cassa per lui. Non ci sarebbe dunque nulla di male nel pensare di salutare tutti la prossima estate, ma Szczesny «paga» la tempistica con cui sono state diffuse le sue parole, registrate giovedì a Trigoria e trasmesse subito dopo il ko di San Siro da Sky nel programma «Saranno signori del calcio». Proprio dopo la sgridata di Garcia, che non ha fatto passare inosservato l’errore di «Coso» sul tiro non irresistibile di Medel: «Non lo ha fatto Johan Neeskens. Un portiere di questo livello ci deve permettere di fare l’exploit», ha sentenziato il tecnico.
Da un audio ad una foto, quella di Szczesny che esulta per la sconfitta della Lazio, col pugno chiuso al cielo: l’immagine è stata appesa nello spogliatoio biancoceleste per caricare il derby. E Pioli ha ammesso: «Sappiamo tutto». Un avvertimento che rende già bollente la stracittadina.