(A. Serafini) – Altro giro, altra tegola. Negli ultimi tempi una consuetudine per la Roma, costretta a registrare l’ennesimo infortunato di ritorno dalla sosta per le nazionali. Questa volta è toccato a Gervinho, uscito anzitempo dalla sfida della sua Costa d’Avorio a causa di un fastidio muscolare alla coscia destra. Le sensazioni positive legate ad un problema ritenuto di poco conto dallo stesso giocatore si sono infrante poi contro la realtà mostrate dall’ecografia svolta nel pomeriggio di ieri a Trigoria: «Lesione miofasciale di primo grado del muscolo retto femorale» e stop obbligato di circa 3 settimane. La peggiore notizia che la Roma e in primis Garcia avrebbe voluto ricevere, considerando lo sprint finale in vista della sosta natalizia in cui i giallorossi si giocheranno con tutta probabilità una bella fetta degli obiettivi stagionali.
Al momento Gervinho sarà costretto a saltare inevitabilmente le prossime 5 partite, partendo dall’imminente trasferta in programma domani a Bologna e passando per Barcellona, Atalanta, Torino e Bate Borisov, la sfida che in ogni modo deciderà se e come proseguirà il percorso europeo della squadra. L’obiettivo rimane quindi la trasferta del 13 dicembre con il Napoli al San Paolo, punto di rientro che Gervinho ha messo nel mirino. Nello specifico infatti, dal centro sportivo sono convinti che la lesione evidenziata sia meno grave del previsto, più vicina ad una contrattura che ad una vera e propria lesione e in grado di poter diminuire «anche se soltanto di qualche giorno» i tempi del rientro in campo.
Un bottino complessivo da 13 gol che finora aveva trascinato la Roma anche nei momenti di magra realizzativa di Dzeko, ma che più che altro, sarà costretto ad interrompersi nel momento di forma migliore per entrambi. Con 7 gol stagionali (tra campionato e Champions) Gervinho ricopre il ruolo di capocannoniere della squadra seguito proprio da Salah, distaccato in classifica soltanto di una lunghezza (6 le reti complessive timbrate finora dall’egiziano). Un duro colpo, che Garcia però sarà obbligato a dimenticare in fretta, studiando le alternative e le possibilità che comunque si troverà a disposizione. Nonostante le assenze, il tecnico scioglierà nelle ultime ore il ballottaggio tra Florenzi e Iturbe, pronti a giocarsi l’ultimo posto nel tridente accanto a Dzeko e Iago Falque. L’attaccante argentino sembra partire in leggero vantaggio per aggiudicarsi l’ultima maglia da titolare domani al Dall’Ara, scelta dettata anche dall’impegno ravvicinato il martedì successivo al Camp Nou con il Barcellona, dove la Roma sarà costretta a mantenere un equilibrio tattico differente.
Il maggior peso offensivo di Iturbe con il Bologna e miglior senso tattico di Florenzi con il Barcellona, chiamato in causa anche domani ma probabilmente per ricoprire il ruolo difensivo sulla fascia destra. Per il resto scelte confermate: davanti a Szczesny, coppia centrale affidata a Manolas e Rudiger con Digne a completare il reparto. Nessun dubbio anche a centrocampo: Pjanic e Nainggolan si sistemeranno al fianco di De Rossi, che ha smaltito del tutto il dolore causato dal solito ematoma all’inguine.
Poi c’è capitan Totti: il numero 10 ha provato nelle ultime settimane a forzare i tempi di recupero pur di ritrovare almeno la convocazione per l’affascinante sfida europea con il Barcellona. Il fastidio muscolare però non è ancora svanito del tutto e soltanto tra qualche giorno è stato programmato il rientro in gruppo con i compagni. Per tornare in campo al meglio e senza rischi.