(F. Balzani) – «Paghi tu o pago io?». Alla fine dell’abbuffata di rimpianti milanesi c’è un conto da saldare in casa Roma. Lo scontrino finisce nelle mani di Szczesny dopo essere passato per quelle di Dzeko e Salah. È lui il capro espiatorio scelto per il ko di San Siro che è costato il 1˚ posto. Colpa di quel tuffo al rallentatore sul tiro di Medel che conclude un mese non facile passato tra le papere di Borisov e una porta sempre violata. Incertezze che fanno sembrare così lontana la paratona su Bonucci in Roma-Juve o i miracoli contro Messi e Suarez. Ecco proprio Suarez: da quel calcio alla mano, che ha tenuto fuori il portiere per quasi un mese, è iniziata una lenta discesa nell’indice di gradimento della piazza. «Sono le 23,57: s’è tuffato “Coso”?», uno dei tweet più beffardi nella notte di Halloween. Ma il conto potrebbe essere più salato e non fermarsi alle battute dei tifosi peraltro affrontate col sorriso dal polacco. Non ha fatto ridere Szczesny, per esempio, l’uscita di Garcia nel post partita. Il tecnico, che raramente parla dei singoli, l’ha accollata tutta al polacco: «L’errore sul gol di Medel è del portiere, non era un tiro di Neeskens. Un portiere di questo livello ci deve permettere con la sua grande qualità di fare l’exploit». Un macigno. Che Szczesny aveva provato a rimuovere in un’intervista rilasciata a Sky prima del match di San Siro: «Mi prendo la responsabilità dei miei errori. Contro il Bate ne ho commesso uno brutto, ho detto a Garcia che non ha senso discutere della prestazione della squadra dopo un errore del genere». Fatto sta che per mercoledì col Leverkusen si torna a parlare di ballottaggio con De Sanctis. Nella stessa intervista alla pay per view satellitare, il portiere polacco ha anche espresso un pensiero che aumenta i dubbi nei suoi confronti: «Mi vedevo all’Arsenal per tutta la vita e non nascondo che è ancora quello il mio sogno. Per me è una famiglia, devo così tanto a quelle persone che se mi dovessero dare un’occasione giocherei per loro». «Qui i tifosi sono fantastici, non so cosa accadrà – ha aggiunto però Szczesny che è a Roma in prestito secco – Le cose possono cambiare. Farò di tutto per vincere». Altro problema: la sua esultanza al gol dell’Atalanta contro la Lazio non è passata inosservata a Formello e non è piaciuta a Trigoria. Nello spogliatoio biancoceleste ha trovato spazio la sua foto con il pugno chiuso per motivare Biglia e compagni. E anche Pioli ha ammesso: «Il festeggiamento di Szczesny? Sappiamo tutto…»