Maurizio Gasparri e Paolo Cento hanno parlato del problema della Curva Sud e dello scontro con Gabrielli e D’Angelo. Queste le loro dichiarazioni:
Dopo il comunicato della Questura in seguito all’evento di beneficenza “Voi siete Leggenda”, a proposito dei provvedimenti di Gabrielli e D’angelo si deve parlare di giustizia o persecuzione?
Cento: “Non c’è più alcun elemento di equilibri e di giustizia. Le leggi vanno rispettate ma il tifoso non deve essere considerato un cittadino di serie B: i tifosi della Roma e quelli della Curva in particolare sono invece oggetto di una persecuzione che mira a tenerli fuori dallo stadio. C’è differenza tra giustizia e insistere in maniera persecutoria. Con i provvedimenti presi dalla Questura dopo la partita di beneficenza, sembra che si voglia cercare il pretesto per nuove azioni che non trovano fondamento. Fortunatamente l’Avvocato Contucci ha già annunciato che si metterà al servizio di chi è stato oggetto dei provvedimenti. La legge va rispettata ma perché cercare a tutti i costi il pretesto?”.
Gasparri: “A mio parere c’è un impuntatura da parte del Prefetto e soprattutto del Questore: io ho anche tentato di affrontare il tema con il Questore, dato che tutti trovano ragionevole che si cerchi una soluzione, ma il Questore D’Angelo mi ha risposto in modo molto secco e sprezzante. Ha un’atteggiamento volto ad affermare il suo ruolo e il suo prestigio su questa partita. Io non voglio coprire atteggiamenti di gruppi e gruppetti che a volte esagerano, ma questi provvedimenti sono solo un pretesto perché oggi con le telecamere e tutto si ha la possibilità di identificare, impedire l’accesso ed eventualmente punire chi compie reati gravi: si hanno le possibilità per intervenire e vedere tutto. Credo che l’atteggiamento del Questore sia esagerato ed eccessivo. L’altra questione è poi la latitanza della società, che non ha fatto nulla per impedire questa situazione: la Roma soffre dell’atteggiamento del Questore e del Prefetto, ma ci sono anche altri fattori. Ad esempio il campionato è massacrato dalle partite che ormai sono a tutte le ore”.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una escalation di provvedimenti per cercare di garantire la sicurezza negli stadi. Il fine è quello di eliminare il tifo organizzato? L’ultras è considerato solo come un colpevole?
Cento: “Sono state delle norme speciali inutili che hanno avuto l’unico effetto di allontanare le famiglie e non hanno portato maggiore sicurezza. Le leggi già c’erano ma dovevano essere applicate. Lo stadio Olimpico vuoto è solo il caso più eclatante ma gli stadi italiani sono tutti vuoti e ci rimette anche la tv privata: è un boomerang che segna la crisi vera del calcio. Si parla del calcio solo quando c’è una “scazzottata” tra tifosi o striscioni offensivi, ma tutto quello che c’è di marcio nel calcio viene tenuto come se fosse cosa di secondo ordine. Le società vogliono stadi-teatri ma non hanno futuro e la società sbaglia a non difendendo i tifosi e a pensare di risolvere tutto con lo stadio nuovo”.
Gasparri: “Concordo con Cento: se si ammazza l’evento reale, anche quello televisivo diventa surreale. La partita è fatta anche di emozioni: quello è lo spettacolo del calcio. “So centomila voci” dice la canzone… oggi quante ce ne sono? E’ una tristezza e sotto questo profilo la responsabilità delle società è importante. Nella Roma abbiamo visto una girandola di compravendite di giocatori più o meno utile: a Roma c’è una crisi che investe la società, la dirigenza e l’allenatore. Anche questo non aiuta nel rapporto con il pubblico, la città ecc..”.
Domanda di Cento a Gasparri: Crede che alcuni decreti, come il decreto Meandri o il decreto Pisano siano stati provvedimenti esagerati che hanno cavalcato l’onda di eventi eclatanti ma che non si sono rivelati utili?
“Sicuramente spesso la legge ha varato provvedimenti rispondendo più a titoli di giornali e ad eventi eclatanti: alcune norme sono state esagerate e frutto di un singolo episodio”.
Domanda di Gasparri a Cento: quali misure dovrebbero essere prese per riempire gli stadi e punire i violenti?
“Allo stadio bisogna riportare soprattutto le famiglie: le limitazioni di vendita di biglietti sono il primo danno: oggi se decidi all’ultimo di portare la famiglia allo stadio non lo puoi fare, se vuoi andare in trasferta devo praticamente far schedare mio figlio. Intanto la sicurezza va garantita ma va eliminato tutto ciò che è burocratico; in secondo luogo, i prezzi sono inaccessibili. Basti vedere i prezzi di Roma-Real Madrid: la gente non va allo stadio anche per una questione economica”.
Si è creata una distanza tra la società e il pubblico? Cosa pensate dello stadio nuovo?
Gasparri: “La situazione è vaga e mi sembra che si voglia far speculazione. Pallotta sembra più interessato allo stadio nuovo che alla squadra. Secondo me il presidente dovrebbe dialogare di più con la tifoseria… non aveva neanche preso l’appuntamento con il Prefetto! Questa strana situazione societaria che non ha eguali in Italia pesa molto: quando viene a Roma è un evento, non si sa neanche se sia un prestanome o il vero presidente. Noi veniamo dal calcio dei presidenti protagonisti, ora non sarà più il tempo ma stiamo parlando di presidenti latitanti. La famiglia Sensi e la famiglia Viola hanno dilaniato un patrimonio, vengono ancora sempre allo stadio: c’è senso di appartenenza e di identificazione. Un po’ di appartenenza tra società, proprietà e squadra ci deve essere.
Cento: “La società ha sbagliato perché il Presidente ha avuto frasi insopportabili e ora può solo aprire una vertenza con le istituzioni per riconsegnare la Curva alla sua funzione, consentendo ai tifosi di tifare nel rispetti della legge. Secondo me non faranno il nuovo stadio; e soprattutto: stiamo parlando della costruzione di uno stadio o di tre grattacieli?”.
Gasparri: “Spero che non facciano lo stadio, mi sembra l’unico interesse speculativo della società”.
Totti resta l’unico elemento a cui aggrapparsi?
Cento: “Totti non si discute. Totti è la Roma. Questo per un certo verso è anche un limite perché vuole dire che non si è costruito niente oltre a Totti, ma non si può fare a meno di lui.
Gasparri: “Il tempo passa per tutti, e Francesco sembra Berlusconi per il centro destra: è insostituibile ma bisogna trovare una soluzione. Ci vuole rispetto per lui: appena si è infortunato la situazione si è confusa ed è sbandata. Questo vuol dire che c’è bisogno si lui anche se il tempo passa. Totti è l’esatto contrario di Pallotta: lui è la Roma”.
Fonte: rete sport