«Trovate una soluzione, così non va» questo è il senso del colloquio di Pallotta con i suoi uomini, in questi giorni in cui Rudi Garcia è un dead man walking che resiste in attesa del giudizio. L’esonero resta però eventuale, dato che i possibili sostituti (ancora) non convincono del tutto. Garcia quindi domenica sarà in panchina contro il Genoa. Forse per l’ultima volta, perché non gli basterà solo vincere. Conterà anche il modo, oltre che all’evoluzione dei contatti che la dirigenza ha allacciato con altri tecnici.
Capitolo Spalletti. L’allenatore toscano è stato sondato: a suo sfavore gioca il fatto di non voler accettare un contratto di soli sei mesi, come pure il suo passato e la conoscenza pregressa della piazza, mentre a suo favore c’è il fatto di viaggiare senza staff al seguito, cosa che non ostacolerebbe la convivenza con i preparatori scelti da Pallotta, e il fatto che sia legato allo Zenit sino al 22 dicembre, e quindi post Genoa.
Tra le altre alternative ci sono: Lippi, considerato da troppo tempo fuori dal giro, e Bielsa, il favorito del ds. Il punto è che la Roma vorrebbe tenersi le mani libere per la prossima stagione: temporeggio ora e poi scelgo bene a giugno. Magari affondando il colpo su Antonio Conte.
Intanto da ieri sera tutti in ritiro, ma un ritiro «light»: si dorme a Trigoria fino a domenica, ma durante il giorno i giocatori saranno liberi. I dirigenti, dopo Garcia, hanno pure incontrato alcuni senatori dello spogliatoio, tastando il morale del gruppo.