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IL TEMPO C’è il Real Madrid, Roma non si dispera

Bale e Nainggolan
Bale e Nainggolan

(E. Menghi) – Sembrerà paradossale, ma la Roma è felice di affrontare il Real Madrid agli ottavi di Champions. Prima del sorteggio i soliti scongiuri, gli spagnoli erano tra le squadre da evitare, a conti fatti però a Trigoria il verdetto dell’urna di Nyon non è apparso poi così amaro. Duro sì, quasi impossibile sulla carta, eppure i giocatori sono contenti di poter giocare in un palcoscenico europeo così prestigioso: andata all’Olimpico il 17 febbraio, ritorno al Bernabeu l’8 marzo. La speranza è che con l’avvicinarsi della Primavera la squadra ritrovi fiducia e magari pedine importanti, come Strootman, che in un mese (uno e mezzo al massimo) conta di tornare a disposizione di Garcia e di rientrare nella lista Uefa.

Il tecnico francese, raggiunto l’obiettivo minimo stagionale con il superamento del girone, sa che sarà un’impresa battere i Blancos e andare oltre, ma l’ha sempre detto che chi vive di calcio lo fa soprattutto per sfide di questo calibro e non si è tirato indietro nel commentare l’esito della lotteria tra le prime sedici d’Europa: «Per me – ha detto a Roma Radio – è un bel sorteggio. Poter confrontarsi con il Real Madrid, una squadra che punta a vincere la Champions, è una cosa buona. Loro sono favoriti e noi dovremo fare l’exploit per arrivare ai quarti di finale. Sia andare al Bernabeu sia sfidarli qui sarà entusiasmante. Mi auguro che lo stadio sia pieno per quell’occasione. Giochiamo la Champions per lottare con le grandi squadre e vedere all’Olimpico i migliori giocatori del mondo».

Prima Messi, ora l’eterno rivale Ronaldo, che – mal di pancia parigini a parte – ha fatto 11 gol nelle 6 gare del girone ed è in lizza per l’ennesimo Pallone d’Oro. A Madrid si è alzata una polveriera intorno al Real ed in particolare a Benitez, le cose non vanno meglio a Benzema, alle prese con rogne giudiziarie, ma tutti questi malumori in Champions non si sono visti. In Spagna, però, ci vanno cauti e non sottovalutano l’impegno con la Roma. Lo ha fatto capire Emilio Butragueño, direttore delle relazioni istituzionali dei Blancos: «La Champions è una competizione molto speciale. La Roma è una squadra tosta e sarà veramente preparata. Loro giocano bene e, se ci considereremo i favoriti, le cose non si metteranno bene per noi. Gli italiani non ti concedono mai nulla». Saggia osservazione, perché i precedenti dicono che il Real non batte una squadra della Serie A dal 1987, quando eliminò il Napoli. L’ultima volta agli ottavi contro i giallorossi, nell’edizione 2007-08, gli spagnoli vennero eliminati perdendo 2-1 entrambe le partite. La storia dice che la Roma può crederci, il presente spinge inevitabilmente verso Madrid.

Il CEO Italo Zanzi, presente con Tempestilli a Nyon, si è detto fiducioso: «Sarà una bella sfida, abbiamo rispetto per tutti ma paura di nessuno. Saremo pronti per il Real e per Ronaldo, abbiamo una grande squadra e avremo un piano». Magari anche il pubblico che merita una gara di questo livello: «Abbiamo bisogno dei tifosi e del loro supporto, sarebbe bellissimo avere l’Olimpico pieno». Il club ha esultato soprattutto per il fatto di aver evitato trasferte lunghe e fredde, come quella possibile in Russia con lo Zenit, che invece ha pescato il Benfica. Affascinante lo scontro Arsenal-Barcellona, così come Psg-Chelsea, che vedrà di nuovo contro Ibrahimovic e Mourinho. L’Atletico Madrid affronterà il Psv, Manchester City con la Dinamo Kiev e, infine, Gent-Wolfsburg, lo specchio della sfortuna delle italiane. Non per i giocatori della Roma, che sui social hanno mostrato tutto il loro entusiasmo per la supersfida col Real, a partire da Szczesny: «Felice del sorteggio, andiamo!», passando per Pjanic e Dzeko: «Ci aspettano due grandi partite». Conferma Garcia: «I ragazzi non vedono l’ora di giocare questa grande partita, ora però stanno pensando alla Coppa Italia e al Genoa».

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