(A. Austini) Come usa definirla lui, ha usato volutamente la «lingua di legno», quella che gli impedisce di dare qualsiasi tipo di spunto interessante agli interlocutori da cui si sente un po’ circondato. Nella conferenza stampa più insulsa da quando allena la Roma, durata appena sei minuti per rispondere a sette domande, Garcia è arrivato a dire che «contro il Torino giocherà un portiere». Ma va? Inutile chiedergli chi fra De Sanctis (favorito) e Szczesny, «due con caratteristiche diverse – aggiunge Rudi – ma entrambi esperti». L’unico slancio lo concede svelando il metro con cui sceglierà la formazione di questo inedito anticipo pomeridiano nell’Olimpico dei granata: «Ritengo in questo momento di far giocare i migliori, quelli che mi danno più sicurezza. Con l’Atalanta abbiamo fatto una brutta gara, adesso mi aspetto da tutti i miei giocatori una risposta: devono dare tutto, lottare, essere combattivi e uniti perché ci servirà per subire meno gol e continuare a segnarne».
Riassumendo, c’è un bisogno quasi disperato di vincere, cosa che alla Roma, agganciata dalla Juve al quarto posto intanto, non accade da tre partite consecutive. Anche perché la prospettiva è di giocarsi nei successivi due impegni la qualificazione agli ottavi di Champions e lo scontro diretto in casa dello scatenato Napoli. «Da questo momento negativo – spiega Garcia – si esce lavorando durissimo, come abbiamo fatto da domenica, e facendo subito risultato».
La Roma ha provato a far gruppo. Mercoledì la squadra si è riunita a cena su invito di Florenzi, giovedì è scattato il ritiro anticipato di una notte. «I giocatori hanno deciso di andare a cena anche sapendo che la sera dopo saremmo stati a Trigoria – racconta l’allenatore che è passato a salutare il gruppo al ristorante- è un segnale molto positivo, una prova di unità che mi piace perché aiuta aiuta a lottare tutti assieme: solo così arriveremo al nostro obiettivo, cioè fare risultati subito. Burdisso dice che a Roma ci si allena male? Senza cultura del lavoro non si finisce secondi in Serie A per due anni di fila… Ho letto i suoi giudizi su Totti e De Rossi: sono grandi campioni e grandi uomini, non si diventa campioni del mondo per caso. E in questa rosa la leadership non manca».
Il ritorno di Gervinho è la notizia migliore per Garcia, mentre Salah potrebbe essere pronto già per la Champions. L’ivoriano «è guarito – assicura Rudi – sono tutti pronti». Nei due precedenti sulla panchina giallorossa non è riuscito a dare un dispiacere a «domicilio» a Ventura, che oggi eguaglierà con 193 panchine in granata Gigi Radice. Due pareggi, il primo con tanti rimpianti arbitrali, il terzo potrebbe essere una sentenza preventiva sulle ambizioni di scudetto. Ecco perché «io considero solo la gara contro il Torino, i giocatori devono avere la testa al 100% su questa sfida» ordina Garcia.
Una scossa proverà a darla anche Pallotta, atteso in serata nella Capitale quando Torino-Roma si sarà già giocata mentre assisterà dalla tribuna alla gara di mercoledì in Champions con il Bate. È rimasto ad aspettarlo Zanzi mentre con la squadra è partito il suo uomo di fiducia Zecca, insieme a Baldissoni e Sabatini. Prima c’è stata una riunione a Trigoria con gli osservatori, un settore in fermento in questi giorni con il probabile spostamento di Bruno Conti nell’area tecnica, mossa che favorirà la «presa» definitiva del settore giovanile da parte di Massimo Tarantino.