(D.Luciani) – Tre punti sotto l’albero per la Roma di Garcia che arriva alla pausa natalizia con 32 punti in classifica, a -4 dall’Inter capolista grazie all’inaspettatat vittoria della Lazio a San Siro nel posticipo. Un 2-0 rifilato alle macerie del Genoa, arrivato a Roma senza Burdisso, Pavoletti, Perotti e Tino Costa, sempre più invischiato nella lotta per non retrocedere. A firmare il successo le reti di Florenzi e Sadiq, unici applauditi. Ma nel momento in cui l’esterno è corso ad abbracciare Garcia insieme ai compagni, i circa ventimila presenti all’Olimpico hanno pesantemente fischiato squadra e tecnico. Un altro segnale evidente di frustrazione ed esasperazione dei tifosi, che fa il paio con i fischi dopo Roma-BATE Borisov. Evidentemente Garcia ha fatto il suo tempo sulla panchina giallorossa. Evidentemente per tutti, tranne per chi comanda e lavora a Trigoria.
La vittoria è arrivata per forza d’inerzia, per mancanza d’avversario. Un pugile totalmente sulle ginocchia che combatte contro uno esanime al tappeto.
La Roma ha giocato la stessa, identica, partita vista negli ultimi dodici mesi: giro palla lentissimo, nessuna combinazione studiata, solo ed esclusivamente iniziative personali e lanci sugli esterni per Salah e Gervinho. Contro le frecce africane, Gasperini vara una linea a 5 lasciando spazi per le discese di Florenzi e Digne. Proprio i due esterni difensivi confezionano il gol del vantaggio al 41′: cross del francese, deviazione di Munoz e conclusione al volo ravvicinata del nazionale azzurro che non lascia scampo a Perin, battuto così per il terzo anno consecutivo dal proprio amico.
Il resto è stato tutto un lento trascinarsi con i giocatori giallorossi che giocano sfruttando unicamente le proprie caratteristiche: Nainggolan combatte da solo a centrocampo, De Rossi protegge e lancia sulle fasce, Gervinho e Salah (entrambi lontani dalla miglior forma) sprintano mentre Dzeko si esaurisce tra De Maio e Munoz. Proprio da un contatto in area col difensore argentino, Dzeko termina a terra. Gervasoni sorvola beccandosi gli insulti del bosniaco. Cartellino rosso e squalifica contro il Chievo insieme ai diffidati ed ammoniti Pjanic e Nainggolan. Tre minuti prima Dzeko si era divorato il raddoppio, centrando Munoz a porta vuota dopo un cross non trattenuto da Perin. Szczesny chiude lasciando inviolata la porta romanista per la quarta partita di fila, passando un pomeriggio tranquillo insieme a Manolas e Rudiger: davvero inconsistenti i vari Gakpé, Ntcham, Capel, Lazovic e Pandev.
Al fischio finale Garcia ringrazia uno per uno i propri ragazzi che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbero permettergli di ripresentarsi alla Befana ancora da allenatore della Roma. Che sia un bene o un male potranno dircelo solo le prossime gare. D’altronde le decisioni andavano prese già molti mesi fa e indipendentemente da quando arriveranno, sarà sempre troppo tardi.
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti.