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L’ANALISI di ROMA-SPEZIA Vergognosa eliminazione ai rigori. Il fondo del barile diviene abisso

L'analisi della partita
L’analisi della partita

(D.Luciani) – Mai eliminazione fu più meritata. Lo Spezia butta fuori la Roma dagli ottavi di Coppa Italia ai calci di rigore dopo una partita in cui i giallorossi non hanno creato alcun pericolo. Rudi Garcia scrive quello che, in una qualunque società, sarebbe l’epilogo del rapporto di lavoro. Eliminati da una squadra generosa, carica e organizzata ma sempre undicesima in Serie B. Una parata compiuta dal portiere ligure Chichizola al minuto 89 su un tiro non irreprensibile di Ucan. Un disastro annunciato perché sarebbe bastato vedere le partite della Roma da dicembre 2014 e capire un pizzico di calcio.

Una squadra non addestrata a livello difensivo. Non allenata a livello offensivo. Giocatori che non sanno mai cosa fare, né quando hanno palla né quando dovrebbero proporsi ai compagni in possesso. Calciatori di talento involuti o senza alcuna crescita, ridotti a fasci di nervi che vanno per la loro strada. L’investimento Iturbe è solo il primo degli esempi.

Lo Spezia sancisce il fallimento assoluto della gestione Garcia e di chi lo scorso maggio ha deciso di tenerlo anche per questa stagione. Non sono bastati acquisti del calibro di Salah e Dzeko. Né i prestiti di un buon portiere come Szczesny (che ha salvato i giallorossi con BATE Borisov e Napoli) e di un giovane terzino come Digne, totalmente svuotato di energie insieme a Florenzi. Un allenatore non può dipendere da un solo giocatore. Senza sottindere, Gervinho.

Gli scavi del fondo del barile sono iniziati la scorsa stagione, con l’infinita serie di pareggi post Roma-Sassuolo 2-2 (6 dicembre 2014), ed oggi sono diventati un abisso assoluto. Eliminazioni in Champions, Europa League e Coppa Italia. Una lotta Scudetto mollata il 17 gennaio a Palermo. In questa stagione il treno sta passando con il vagone di testa guidato dall’Inter.

Non dite che è colpa dell’ambiente, della stampa o delle radio. Non prendete in giro i tifosi. Non prendete in giro voi stessi. Soprattutto, non prendete in giro il nome dell’A.S. Roma. Perché è già stato umiliato troppe volte. Oggi il game over è totale.

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