Giorgio Perinetti, direttore tecnico del Venezia, è tornato a parlare dell’indiscrezione di ieri che lo vedeva alla Roma dal prossimo luglio insieme ad Antonio Conte:
“Sarebbe ipocrita dire che non mi piacerebbe tornare a Roma. Non ho avuto nessun contato con la Roma, non conosco il futuro di Conte, è un amico ma rispetto il suo silenzio. Se lui non parla, non parlo neanche io. Il futuro di Conte è determinato a fare bene gli Europei, conta molto sul periodo di 20 giorni nel quale lavorerà con la Nazionale. Il seguito sinceramente non lo so, se ne sta occupando Tavecchio. Credo che chi ha abbia dato quella notizia di un incontro mio e di Conte con la Roma sia in buona fede. Conte è cercato da diversi club sinceramente, e lui guarda alla Premier. Vuole lavorare dove è messo nelle condizioni migliori. Credo che anche ambisca a provare un’esperienza in Premier, per come è organizzato e seguito. Conte non ha scelto il suo futuro, se la Roma lo chiamasse credo prenderebbe in considerazione l’ipotesi. Conte è un allenatore maniacale nella scelta della squadra, va assecondato nella scelta dei giocatori e bisogna lavorarci insieme”.
Le commissioni?
“Il male sono gli agenti, bisogna pagarle. E’ un calcio più complicato, più difficile. Le plusvalenze a volte sono necessarie, se il bilancio è in bilico in qualche modo bisogna avere un rientro. Il campionato italiano sta recuperando rispetto al passato, oggi il direttore sportivo è molto influenzato dalla presenza dei presidenti, ce ne sono troppi che si sentono i possessori dei segreti del calcio. E’ ovvio che un presidente possa decidere, ma in passato avevano solo l’ultima parola. Il direttore sportivo ha un budget, lo deve rispettare ma dovrebbe fare quello che gli pare, molto spesso non è così. Moggi diceva: “Tutti mi dipingono come il re del calciomercato, ma la gestione della squadra è molto più importante”.”
“Io sono convinto che Sabatini sappia benissimo chi porterà alla Roma. I ruoli da rinforzare li conosce, così come i media e i tifosi. In difesa c’è da fare qualcosa in più, a seconda anche da come vorrà giocare Garcia in futuro”.
Alisson?
“Non lo conosco ma so che è un giocatore molto seguito dalla Roma”.
“Bruno Conti ha passato momenti difficili nella Roma, forse perchè è un decisionista e questo era scomodo in passato. Quando ero alla Roma hanno costruito delle rivalità tra me e Bruno che non erano vere. Oggi non c’è più una persona sola che comanda. Lui ha fatto tanto per la Roma, sta attraversando una difficoltà e mi auguro che chiarisca e che possa chiudere la sua carriera nella Roma. Il tifoso giallorosso si rispecchia in Roma. Il calcio è una grande passione popolare, va rispettato in questo. Quando si parla di calcio bisogna rispettare la passione popolare degli italiani, non bisogna approfittarne”.
Fonte: Retesport