(M. Pinci / F. Ferrazza) – A Natale si dovrebbe essere tutti più buoni, e così i giocatori hanno scelto di chiudere in bellezza il 2015, stringendo in un abbraccio concordato Garcia. Ma la nottata del dopo Genoa è stata intensa, seppur di facciata piena di scambi di auguri e regali. Nervosissimo Sabatini, pronto a macchiare il momento di confusione societaria con i suoi schizzi di sangue, immagine macabra da lui stesso evocata. Il dirigente ha disertato anche lo scambio di auguri dei dipendenti, dopo aver presenziato solamente per qualche minuto la serata di gala con gli sponsor. Ieri la tensione tra Pallotta, descritto come infuriato con allenatore e managment italiano per la gestione di tutto il 2015, sembra essersi attenuta. Un congelamento della posizione di tutte le parti, che sta paralizzando il destino di Garcia. Il tecnico resta in bilico, ma resiste. È partito subito per la Francia, ma a Roma è rimasto il suo manager, Boisseau. E più dell’abbraccio giudicato un po’ ruffiano dai tanti fischi dell’Olimpico, ha potuto l’aut aut di Sabatini: di fronte alla pretesa del presidente di cacciare il mister, infatti, il dirigente giallorosso ha minacciato le dimissioni, convinto che la cura possa far peggio della malattia. Così il numero uno di Boston ha acconsentito a non prendere decisioni di pancia, concedendo tempo a tutti. Se ne continuerà a parlare, il dibattito all’interno è vivo e continuano le valutazioni: in fondo gli allenamenti riprenderanno solo Iturbe al Watford martedì prossimo. Però il rapporto tra dirigenza e proprietà è sfilacciato, e per l’estate potrebbero esserci dei cambiamenti.
Intanto ieri mattina, a Trigoria, vertice di mercato: con la cessione di (già effettuate le visite mediche per un’operazione che porterà circa 18 milioni nelle casse giallorosse), arriverà un’ala. Forte accelerazione per Perotti del Genoa: è squalificato per altre due giornate, ma Sabatini è fortemente orientato su di lui.