Sergei Gurenko è stato il primo calciatore bielorusso a esordire in serie A, con la maglia giallorossa nella stagione 1999-2000. Sulla panchina c’era un certo Fabio Capello che lo aveva notato durante le qualificazioni all’Europeo, soprattutto nelle due sfide contro l’Italia. Una sola stagione, durante la quale ha collezionato 14 presenze, 5 in totale.
Di quell’anno alla Roma però porta un bel ricordo, ricordo che lo lega ai colori giallorossi anche oggi che è tornato definitivamente in Bielorussia. In occasione della gara di Champions di andata contro il Bate è andato a trovare dirigenti e giocatori in albergo il giorno prima della partita. “Sì, il periodo alla Roma mi è rimasto nel cuore. Con alcuni dirigenti sono rimasto in contatto e sono stato molto contento di rivederli qui a casa mia”.
Di cosa si occupa oggi?
“Sono il team manager della Dinamo Minsk, la seconda squadra di Minsk. L’altra squadra è il Bate Borisov, un po’ come da voi la Roma e la Lazio”.
“La Roma è scesa in campo pensando di aver già vinto e se ne è accorta troppo tardi, quando era già sotto di tre gol. Una volta in svantaggio non sono riusciti a raddrizzare il risultato. La Roma è stata anche molto sfortunata perché ha avuto cinque occasioni da gol, ma non è riuscita a mettere la palla in rete”.
Dunque, i valori assoluti delle due squadre sono diversi?
“Sì, certo la Roma è dieci volte più forte di loro”.
Come dovrebbero affrontare la gara i giallorossi?
“Devono solo fare un importante lavoro psicologico, devono convincersi di essere superiori e quindi di affrontare ogni avversario con la giusta serenità. La Roma deve scendere in campo più cattiva e determinata. Ha sicuramente tanta voglia di riscatto dopo la gara di andata. Il Bate troverà una squadra con la voglia e tutte le potenzialità di passare il turno e non potrà mai essere fortunato con nell’andata”.
Lei per chi tiferà?
“Per la Roma, vi ho detto che per noi il Bate è come la Lazio e poi ho sempre un affetto particolare per i colori giallorossi”.
A cosa dovrà far attenzione la Roma?
“Il Bate va in difficoltà con le squadre che fanno passaggi rapidi. La Roma quindi non deve far il gioco dell’andata lento e macchinoso, ma veloce e rapido. Così vincerà la gara. Se la Roma farà un gioco lento loro proveranno a fare gol”.
Un giudizio sulla rosa di quest’anno?
“Nella Roma ci sono tanti giocatori forti che hanno il potere di passare agli ottavi”.
E Garcia?
“Garcia non lo conosco bene, ma fa giocare bene la Roma”.
Cosa le è rimasto del suo periodo nella Capitale?
“Un periodo bellissimo, mi sono subito ben ambientato e eravamo un gruppo molto forte. Quando giocavo a Roma avevo davanti giocatori fortissimi come Candela, Cafu, e Aldair. Era una squadra piena di campioni del mondo, una squadra pronta per vincere… Con un attacco infallibile… Facevamo paura a tutti”.
Un ricordo su tutti?
“Il derby del 4-1… Una gara perfetta. Abbiamo annientato il nostro rivale in città. Tutti i tifosi sono impazziti di gioia al fischio finale”.
C’era anche un giovane Totti, all’epoca.
“Sì, Francesco ha fatto una carriera eccezionale. Rispetto al 2000 è molto maturato e riesce con la testa e la concentrazione a sopperire al fisico che non è lo stesso di quando aveva venti anni…”.
Quanto merito fu di Capello?
“Era uno psicologo perfetto. Ha sempre lavorato molto con noi giocatori per quello che riguardava la mentalità. Lui non aveva aspettative, lavorava per vincere e basta. È stata una macchina vincente, la sua”.
Prima di salutarla, un pronostico?
“La Roma vince e passa il turno. Forza Roma!”
Fonte: As Roma Match Program