(di Keivan Karimi) – Arriverà domani l’ufficialità del Luciano Spalletti bis, ovvero la seconda era del tecnico di Certaldo sulla panchina della Roma. Sono passati sei anni e mezzo da quella mattina di settembre del 2009, dopo un cocente ko contro la Juventus, quando il toscano diede le proprie dimissioni annunciando la fine di quella che resta l’ultima fase vincente giallorossa, con 2 Coppe Italia e una Supercoppa in bacheca. Da domani Spalletti riprenderà, a suo dire, ciò che non aveva portato a termine nella sua prima esperienza, con un occhio a quello scudetto sfuggitogli nel 2008 per tante circostanze sfavorevoli.
Ora si ipotizzano cambiamenti in casa Roma, ovvi e necessari, visto che un’altra era è andata a farsi rottamare definitivamente, quella di Rudi Garcia esonerato quest’oggi a causa di un anno di risultati negativi. Vari gli ambiti su cui Spalletti metterà mano, almeno secondo le direttive date dal neo allenatore romanista alla proprietà durante questo viaggio a Miami. Ecco dove muterà la sua Roma 2.0:
MODULO – Prima di tutto dovrebbe andare nel dimenticatoio il 4-3-3 di Garcia, modulo mai abbandonato dal tecnico francese, anche nei momenti di crisi totale. Spalletti, si sa, ama il 4-2-3-1 in tutte le sue varianti, ama una punta unica e almeno tre elementi capaci di giostrargli alle spalle. Ama gli inserimenti dei centrocampisti ed almeno un metronomo davanti alla difesa che possa alzare o abbassare il baricentro. La sua vecchia Roma aveva interpreti diversi, un regista puro come Pizarro, un incursore come Perrotta, un Totti magnifico capace di fare qualsiasi cosa da prima punta. Il suo 4-2-3-1 sarà diverso, ma si baserà sul gioco palla a terra, sulla spinta degli esterni, su una squadra sempre corta in campo. Florenzi potrà essere il ‘Taddei’ di turno, esterno di fatica e qualità che abbandonerà il sacrificio del terzino. Pjanic potrebbe passare sulla trequarti. De Rossi, chissà, potrebbe rinascere nel suo vecchio ruolo.
MERCATO – James Pallotta ha bloccato tutte le trattative portate avanti da Walter Sabatini da inizio gennaio; prima c’era da reperire il nuovo allenatore e ora, con Spalletti praticamente ingaggiato, si riparte con il valzer di nomi e rumors. Il toscano potrebbe non volere forzatamente un’ala d’attacco come Perotti o El Shaarawy, anche se l’argentino secondo molti è vicinissimo a Trigoria, bensì rinforzi in difesa come obiettivi primari. Ecco dunque che l’empolese Lorenzo Tonelli e lo stopper del Sassuolo Francesco Acerbi possono tornare di moda. Urge anche un terzino, tra Criscito e Adriano, mentre a destra per ora è bloccata la cessione di Torosidis. Spalletti punterà molto anche sul rientro di Kevin Strootman, mediano ideale per giostrare davanti alla difesa nella sua formazione tipo.
STAFF – Non sarà rivoluzione in questo senso, almeno non nell’immediato: con Garcia partono due collaboratori tecnici, ovvero Bompard e Ficheaux, così come con Spalletti arriveranno altrettanti membri dello staff come il fedelissimo vice Marco Domenichini e l’ex stopper Daniele Baldini, entrambi con lui nell’esperienza a San Pietroburgo. I preparatori atletici Darcy Norman e Ed Lippie non si toccano per la società, ma in futuro potrebbero essere affiancati da Alberto Bartali, altro uomo di fiducia del mister toscano. A giugno poi si prospetta un cambio nel ruolo del preparatore dei portieri: via Guido Nanni, con Spalletti che proverà a convincere Adriano Bonaiuti a lasciare l’Inter per tornare in giallorosso. Ma occhio anche all’ipotesi ‘interna’ Bogdan Lobont.