26 reti (l’ultima proprio con la Juventus all’Olimpico il 30 agosto 2009) e più di 17mila minuti giocati con e per Spalletti. Con il tecnico toscano in panchina, Daniele De Rossi è diventato grande – scrive la Gazzetta dello Sport -, è riuscito a vincere gli unici tre trofei nella sua bacheca, con lui ha vissuto i momenti più felici e più duri della sua vita di ragazzo prima e uomo poi, da lui si è sentito tradito quando Luciano incontrò il Chelsea a Parigi. E, in diretta tv, non fece niente per nasconderlo. D’altronde De Rossi è fatto così: la schiettezza è il suo marchio di fabbrica. Con il ritorno di Spalletti, il numero 16 ha sfoggiato uno splendido assist di tacco per Nainggolan, ma non solo: una prestazione di sostanza e qualità, 8 palloni recuperati, 15 lanci positivi e, soprattutto, 121 palle giocate.
Domani torna allo Juventus Stadium, che nelle ultime stagioni gli ha regalato soltanto amarezze: la scorsa stagione venne insultato in tribuna insieme a Strootman per aver esultato al gol della Roma, due anni fa venne espulso per un fallo su Chiellini, nel 2012 ci fu invece il punto più basso del suo rapporto con Zeman.