Contro il Frosinone Spalletti disegna un 3-4-2-1 inconsueto, con Rudiger chiamato a fare (bene) l’esterno di fascia destra (e poi sinistra) ed El Shaarawy, sull’altro versante, più in alto per appoggiare – alle spalle di Dzeko – Salah eNainggolan, chiamato spesso a rinforzare la mediana. La mossa non è banale perché ilFrosinone decide di pressare su tutte le rimesse dal fondo della Roma senza però alzare troppo la difesa; ne consegue che tra le linee gli spazi non mancano, tant’è che i ragazzi di Spalletti hanno diverse ripartenze potenzialmente pericolose. La squadra di Stellone, invece, punta forte sui calci piazzati e al 17’ è Zukanovic a salvare sulla linea un gol quasi certo di Frara. Nel momento in cui balla la Roma però passa, perché Nainggolan, servito da Pjanic, segna da terra con un destro che trova Leali impreparato, tra le proteste dei gialloazzurri, che segnalano Salah in fuorigioco vicino alla linea di tiro. E’ il 18’ e sembra l’inizio di una goleada, ma 6 minuti più tardi una ripartenza di Chibsah lancia Ciofani che supera Zukanovic e batte Szczesny. La ripresa si apre col vantaggio giallorosso: Zukanovic al 3’ crossa da sinistra ed El Shaarawy è bravissimo ad anticipare Ajeti di tacco. Al trionfo mancherebbe Dzeko, che però al 4’ sciupa da buona posizione e dopo poco viene addirittura sostituito. La Roma passa allora al 4-3-3, mentre nel finale saranno i gialloazzurri a tentare il 4-2-4. A dire il vero ne viene fuori più fumo che arrosto, finché Totti al 39’ non lancia Pjanic per il tris.