(U. Trani) – Oggi scocca il 18° giorno della sessione invernale di mercato, ma la Roma ancora viaggia ad acquisti zero. Presto, però, dovrebbe arrivare la prima fumata bianca, già annunciata tra l’altro da tempo. In entrata Perotti che, pur con caratteristiche diverse, va a prendere il posto di Iturbe finito in Inghilterra. Sabatini, all’inizio del 2015, scelse 3 calciatori. Nessuno gioca più qui, ma solo Spolli ha interrotto il rapporto con il club giallorosso. Doumbia, rientrato dal Cska Mosca, si allena a Trigoria in attesa di sistemazione; Ibarbo, scaricato dal Watford, è volato all’Atletico Nacional. Il ds, alla fine di quel mercato, ammise pubblicamente di aver sbagliato il timing, perché i 3 sbarcarono fuori tempo massimo (e in condizioni fisiche discutibili): la Roma, a 1 punto dalla Juve, perse subito di vista il 1° posto e rischiò di non difendere il 2°. Sono passati 12 mesi e la storia, a proposito di timing, è simile. A 12 giorni dalla chiusura del mercato, nessuno mette fretta a Sabatini. Anche perché, visti gli errori fatti sia in estate che lo scorso inverno, è giusto riflettere bene sui rinforzi da prendere. Il rinvio di alcune operazioni dipende dal recente insediamento del nuovo tecnico. Bisogna ascoltare Spalletti e migliorare la rosa incompleta. Il ritardo ci sta tutto. Ma va sfruttato per far chiarezza sui ruoli scoperti per i quali gli interventi sono obbligati. Il timing per il centrale difensivo è scaduto da 5 mesi: al Bentegodi, il 22 agosto contro il Verona, Garcia schierò Castan che dimostrò di non essere più lui. A mercato aperto e con 10 giorni a disposizione l’acquisto andava fatto subito. Non uno qualsiasi, ma un titolare. Ora, senza distrarsi con la grana Gerson e aspettare la cessione di Gervinho per avere El Shaarawy, bisogna pensare alla difesa. E alla Roma. Che necessita di innesti finalmente appropriati per salire almeno sul podio Champions.