(M. Ferretti) Lui, Marco Cassetti, lo conosce bene, molto bene. «Spalletti è l’uomo giusto al posto giusto», afferma convinto il difensore, che sta terminando la carriera al Como.
Da cosa nasce la sua sicurezza?
«Dall’averlo avuto come allenatore per anni e so quanto sia preparato, sia dal punto di vista tattico che psicologico. Ho solo una piccola preoccupazione, legata al fatto che il mister raramente ha preso squadre in corsa: Spalletti ha bisogno di lavorare seguendo determinati schemi fin dal primo giorno del ritiro estivo, adesso invece dovrà adattarsi. Ma trova la Roma, mica una squadretta…».
Che calcio farà?
«Immagino il suo solito calcio, cioè il 4-2-3-1. Un sistema di gioco che prevede una grande dispendio di energie, quindi penso che farà lavorare molto la squadra sotto l’aspetto atletico. Ai miei colleghi della Roma io posso dare un solo consiglio: seguitelo con fiducia perché ne vale la pena».
Lucio appare caricato a pallettoni…
«Da quello che so, gli mancava tantissimo stare in campo, allenare la sua squadra. Per i suoi gusti, è stato fin troppo fermo ma c’erano dei contratti da rispettare. Adesso ricomincerà come suo solito, cioè con tanto tanto entusiasmo».
Già si fanno i paragoni con la vecchia Roma, quella di Cassetti e di Totti centravanti e Perrotta incursore.
«Adesso, però, nella Roma non c’è più quel Francesco e Simone ha smesso da tempo. Voglio dire ai tifosi di non aspettarsi subito quella Roma perché ci sono altri giocatori e perché Spalletti avrà bisogno di tempo per produrre il suo gioco».
Il campionato sembra ancora aspettare la Roma.
«É vero, il distacco dalla vetta, nonostante i troppi pareggi delle ultime settimane, non è così ampio. C’è ancora tempo per centrare almeno un posto in zona Europa: gli uomini non mancano, e Spalletti può dare una scossa emotiva».
La Roma ne ha bisogno?
«Non c’è dubbio, perché quando non arrivano i risultati fatalmente si va un po’ in depressione: Spalletti è un vulcano, sa come stimolare i suoi. Qui stiamo parlando davvero di un grande allenatore, signori. I risultati ottenuti in carriera, del resto, lo testimoniano. Lui, vedrete, ci metterà poco a capire chi ha davanti: la sua abilità, la sua forza sta anche in questo».
I tifosi gongolano…
«Li capisco alla perfezione. Spalletti a Roma ha fatto molto bene e inoltre conosce benissimo sia la città che la tifoseria: sarebbe stato un errore grossolano prendere, ad esempio, un tecnico straniero tipo Sampaoli, che nulla conosce dell’Italia e del calcio italiano. Per carità, Sampaoli è un bravissimo allenatore ma Spalletti è un’altra cosa…».