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IL MESSAGGERO Quanto sono tristi questi romani…

Totti De Rossi
Totti De Rossi

(A. Angeloni) – Chiedimi se sono felice. Sei felice? Boh, mica tanto. Eppure sei romano, romanista, giochi nella Roma, quindi? Che succede? Sono un vecchio capitano, non mi fanno più giocare e quando lo fanno mi espongono a figuracce, dicono che non mi reggo in piedi, che vengo da un lungo infortunio, che se la squadra non corre ai massimi, io non riesco a fare ciò che mi piace fare da sempre, ovvero divertirmi e divertire la gente. Questo potrebbe essere il pensiero, ovviamente romanzato, di Francesco Totti: parole supposte, ma sulla foto della realtà, un po’ ci siamo. E di rinnovo non se ne parla, per ora. «Andrebbe gestito meglio, mi dispiace vederlo infreddolito in panchina», sussurra Zeman, suo fan da sempre. Ma andiamo avanti: e tu sei felice? Insomma. Ora sto anche giocando bene, faccio con passione anche il centrale di difesa. Il futuro? La mia avventura con la Roma è lunga ancora un anno e mezzo, non credo di parlare di un rinnovo: c’è tanta gente che pensa da tempo che io sia un peso, che non gioco bene da tre anni, poi come faccio una cretinata in campo (in Nazionale, oppure con la Roma) me ne dicono di tutti i colori. In queste parole, più o meno rivediamo invece De Rossi, che tra l’altro nelle due partite con Spalletti non è andato male per niente. Anzi.

DANIELE VA MEGLIO Ha fatto la mezz’ala e il centrale di difesa, l’impressione è che a Spalletti il suo vecchio ruolo di centrocampista basso non piaccia molto (un po’ come la pensava Zeman).Ma questi sono problemi tattici di facile soluzione, ciò che Daniele non gradisce da tempo è il continuo accanirsi su di lui da parte di quei famosi tifosi commercialisti che stanno sempre a ricordare quanto guadagna e deve rendere in base a quel guadagno. De Rossi ha un anno ancora di rapporto con la Roma, chissà se avrà intenzione di onorarlo fino in fondo o se deciderà anzitempo di fare un’esperienza in America. Di sicuro non vuole finire ai margini, un po’ come sta accadendo a Totti. Il terzo non felicissimo è Florenzi. Terzino, mediano, ala, attaccante, ora esterno tutta fascia: è spompato, si becca quella manona di Spalletti in faccia, davanti a mezza Europa. Stai zitto, gli dice il tecnico; ha ragione mister, risponde lui a testa bassa. Tanti pensano a Trigoria che Ale si senta oggi “troppo carico di responsabilità”. Certi suoi atteggiamenti, per dirla alla Lucio, vanno messi a posto. Ecco, se quel Florenzi come Dani Alves gli ha fatto male, lo dimentichi subito. A noi il Florenzi pre Dani Alves piaceva molto di più.

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