(U. Trani) – I rinforzi sono obbligatori, a prescindere dalla posizione in classifica: la Roma è incompleta. Da fine agosto, quando è finito il mercato estivo. Garcia lo sa ma non lo dice davanti alle telecamere, Sabatini finalmente se n’è accorto e l’ha addirittura ammesso in pubblico. Così, approfittando della sessione invernale delle trattative, la società giallorossa si prepara a piazzare i colpi per integrare la rosa. I movimenti delle ultime ore, però, sembrano simili a quelli fatti sui pedali della bicicletta a cui è saltata la catena. A vuoto. Perché non sono, al momento, indirizzati a migliorare la squadra. Interventi senza logica e quindi da correggere in corsa. Ancora con esterni d’attacco che rischiano di essere sopravvalutati e al tempo stesso inutili. O con giovani. Come il talentino Gerson, annunciato in tribuna per la gara con il Milan del 9 gennaio all’Olimpico, non tesserabile nella stagione in corso.
GIOCATORI DI SCORTA Il mercato di gennaio è andato a sostituire, negli anni, quello di ottobre. Che è stato sempre definito di riparazione. Proprio quello che farebbe al caso della Roma. Che ha ceduto Iturbe, riserva di Gervinho e Salah, e si è attivata per rimpiazzarlo. Con il sosia, nel senso di panchinaro come lui. Perotti, la prima scelta, costa 12 milioni. L’alternativa: El Shaarawy, in prestito. Altre idee, per lo stesso ruolo: Zielinski (jolly offensivo) e Lens. Iturbe, in 19 presenze, ha realizzato solo 1 gol. Ma i candidati alla successione non sono andati meglio: Perotti 1 rete in 15 gare, El Shaarawy 3 in 24 (più 1 con la Nazionale, a Baku contro l’Azerbaigian). Sabatini, già nel gennaio del 2015, come esterno d’attacco portò a Trigoria, e a caro prezzo, Ibarbo. Che si fece male appena mise piede in campo, restando poi a digiuno: 10 presenze e 0 gol (ne ha fatte 2 pure in questa stagione prima di andare al Watford in prestito: 3 gare e ancora 0 reti). Perseverare, almeno stando ai numeri degli attuali obiettivi, sarebbe imperdonabile.
TERZINI PRIMA DELLE ALI Anche dentro Trigoria, e non solo fuori, si chiedono come mai la Roma debba acquistare il sostituto di Iturbe e non 2 terzini. Gli stessi giocatori, dopo aver preso atto delle lacune nelle 24 gare giocate fin qui, non capiscono come mai Garcia non chieda soprattutto difensori: il cambio per Digne a sinistra e il titolare a destra dove Florenzi è stato adattato, Maicon spesso non ha dato garanzie e Torosidis forse sarà ceduto. Esterni, dunque, bassi e non alti. Per rendere più competitiva la squadra nella corsa scudetto e per nelle 2 sfide contro il Real agli ottavi di Champions. Dietro, per la verità, di rinforzi ne servirebbero 3. Ma se arrivasse il mancino Juan Jesus, in grado di fare sia il centrale che il fluidificante, sarebbero sufficienti 2 difensori (2 innesti per 3 ruoli). Bloccato, intanto, Kolasinac. Fondamentale resta però il rinforzo di cui si parla di meno: il terzino destro. Proposto Arbeloa, capace di giocare pure sull’altra corsia e in mezzo. Anche Adriano andrebbe bene: è utilizzabile su entrambe le fasce. Come Santon. Sul mercato finirà quasi sicuramente van der Wiel, solo 11 presenze con il Psg e trattato già in passato da Sabatini. Acquistando il laterale destro, Florenzi ritroverebbe la posizione preferita, da esterno offensivo. Lì, tra l’altro a costo zero, è meglio di Iturbe e dei suoi possibili eredi. E c’è ancora tempo, comunque, per rendersene conto.