(U. Trani) – È la prima diSpalletti, ma anche del nuovo campionato della Roma. Che durerà 19 partite e che, con 57 punti a disposizione, va considerato aperto: solo il Napoli in questo momento è lontano (più 10). Ma per riscoprire il gusto di vincere, appena 1 successo dei giallorossi nelle ultime 10 gare ufficiali, il Verona sembra fatto apposta: l’ex Del Neri si presenta da ultimo della serie A con 8 punti raccolti, con diverse assenze e ancora a digiuno di successi.
SPINTA DAL PASSATO Più punti e più spettatori: l’input è dell’allenatore che pensa solo a fare subito l’en plein. Perché, nel pomeriggio del suo ritorno all’Olimpico (l’ultima volta il 30 agosto del 2009), la classifica da migliorare e la passione da ritrovare devono essere i primi 2 paletti per ricominciare insieme. Non serve più voltarsi indietro per pensare alle chance gettate al vento con Garcia da novembre o per rimpiangere che il toscano sia stato chiamato soltanto alla fine del girone d’andata. Adesso bisogna ripartire, dal 5˚ posto. Sfruttando il turno favorevole e l’entusiasmo ritrovato. Spalletti, da questo punto di vista, sembra essere una garanzia. Perché la gente, scaricato ormai da tempo Garcia, conosce i pregi del metodo del toscano. E si prepara a sostenerlo da qui al traguardo. L’Olimpico, anche se ancora dimezzato nel pubblico (prevendita fiacca fino a ieri), conterà più presenze. La stessa Curva Sud non sarà deserta come sta accadendo da qualche mese. La novità proposta dagli Usa sembra essere stata apprezzata dalla tifoseria. Che, alla lunga, potrebbe risultare decisiva per restituire certezze alla squadra che, da 3 mesi, è evaporata mentalmente e tecnicamente.
LABORATORIO APERTO La vittoria, come ha spiegato il nuovo/vecchio allenatore, viene prima del sistema di gioco. Spalletti non accantonerà mai il 4-2-3-1 che potremo rivedere spesso, pure in corsa, grazie alle caratteristiche di alcuni giocatori che possono essere schierati in più ruoli. Ma proprio il toscano, riferendosi all’esperienza fatta in Russia, ha anticipato che è pronto a utilizzare altri moduli. Cioè l’ultimo schierato con lo Zenit, il 4-3-3 che alla Roma, in fase difensiva, provò con la struttura più compatta del 4-1-4-1, oppure quello lontano scelto per l’Udinese, il 3-5-2che in Friuli, per la mancanza di terzini (a volte, ritornano), lo ha portato fino in Champions e che ha provato in allenamento a Trigoria con Ruediger sul centro-destra e magari già pensando al posticipo di domenica per mettersi a specchio con la Juve di Allegri. Esperimenti quotidiani da continuare anche in partita. A Castan, come ha raccontato alla vigilia, ha promesso una chance già oggi. Il test sembra fatto apposta per il brasiliano. Spalletti lo valuterà contro il Verona e si prenderà poi ancora qualche giorno per tirare le somme sulla rosa. Per capire quali rinforzi chiedere a Sabatini. La difesa è sotto osservazione: De Rossi ne potrà far parte, ma attualmente serve a centrocampo, dove sarà frequente lo scambio di posizioni con Pjanic e Nainggolan, in attesa di Strootman, attorno al quale nascerà la nuova Roma. Il ballottaggio più intrigante riguarda il portiere: De Sanctis è in rimonta su Szczesny e spera di partire titolare. L’altro è tra Torosidis e Ruediger: dipenderà dall’assetto di partenza. Solo 20 convocati: out Maicon, Keita, Uçan e Gervinho.