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IL TEMPO “Secondo tempo inspiegabile”

Rudiger
Rudiger

(A. Serafini) Sul ponte della nave che continua a imbarcare acqua, è Antonio Rudiger a tirare fuori il salvagente che per il momento evita l’annegamento romanista. Non è un caso forse che sia proprio il tedesco l’unico giocatore al di sopra della mediocrità generale della squadra, finita in un turbine involutivo di cui nessuno sembra conoscere le motivazioni.

Il sorriso legato al suo primo gol in giallorosso si spegne facilmente quindi di fronte al commento della solita preoccupante prestazione generale: «Non so spiegare cosa sia successo nel secondo tempo – commenta Rudiger – di sicuro dobbiamo fare tutti qualcosa in più. Diamo la sensazione di essere spaventati? Probabilmente ci manca un po’ di fiducia, soprattutto dopo che prendiamo gol. Comunque siamo costretti ad uscire da questo momento».

Tra le numerose problematiche, il difensore prova almeno ad analizzare una delle mancanze che in campo si avverte con più evidenza: «In alcune occasioni dobbiamo parlare di più tra di noi. Servono dei leader in campo e spero che almeno il ritorno di Totti possa aiutarci sotto questo punto di vista».

Magari le cose sarebbero potute andare diversamente se dopo quell’inserimento vincente non fosse arrivata quella deviazione miracolosa di Donnarumma, che gli ha negato la gioia della doppietta e forse una partita diversa. Ma, visto il momento, anche le soddisfazioni personali possono essere messe da parte: «Sono contento a metà, perché la cosa più importante era soltanto riuscire a vincere. Questa Roma a due facce non è accettabile, mi sento quindi di chiedere scusa ai tifosi, nel secondo tempo abbiamo commesso troppi imperdonabili errori. Avrei cambiato il mio gol con i tre punti».

E nella zona mista dell’Olimpico le maglie rossonere che raggiungono il pullman mostrano sicuramente un viso più disteso, perché nella difficoltà comune delle due squadre scese in campo ieri sera, il punto guadagnato dal Milan si avvicina molto all’idea di una vittoria.

Concetto sostenuto a gran voce dall’allenatore e ripetuto da gran parte dei suoi giocatori. Il primo è Kucka, uno di quelli che finora non era proprio riuscito ad integrarsi nel meccanismo milanista: «A parte la fase iniziale del primo tempo, abbiamo dimostrato di saper reagire e credo che alla fine meritavamo anche di vincere. Più che per il mio gol, sono contento del gioco che ha espresso la squadra – aggiunge il centrocampista – non ci sono dubbi sulla dimostrazione di gamba e qualità mostrata stasera (ieri ndr). Anzi viste le azioni create, il risultato ci va molto più che stretto, anche io ho avuto un’occasione clamorosa per vincere la partita». Presto per parlare di una rinascita di squadra, ma non c’è dubbio che sia arrivata quella personale di Boateng, tornato a giocare una partita ufficiale dopo la complicata avventura in Germania: «È stato un anno difficile ed ora mi sento felice. Un ringraziamento particolare va a Berlusconi, Mihajlovic ea tutta la mia famiglia. Se devo trovare un neo di questa serata è soltanto il risultato finale, per tutto quello che abbiamo creato meritavamo di uscire con tre punti in tasca. Ma questo è soltanto l’inizio».

 

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