(F. Ferrazza) L’ultima passerella da romanista di Rudi Garcia si è consumata ieri a Zurigo. E terminerà oggi a Trigoria, in attesa che l’esonero del tecnico venga ufficializzato. Il mister, apparentemente incurante di quanto gli accade intorno, ha comunque voluto presenziare alla cerimonia di consegna del Pallone d’Oro, vicino ad Alessandro Florenzi, tra i candidati al premio Puskas per il gol realizzato contro il Barcellona.
Il centrocampista si gode la serata insieme alla moglie Ilenia, incinta, sorridente nonostante alla fine non sia lui a vincere. «È già tanto che io sia qui — commenta, quasi intimidito, Florenzi, che non affronta il discorso Garcia — ora ricominciamo a lavorare per il campionato, solo così potremo dare soddisfazione ai nostri tifosi. Siamo tranquilli, lavoriamo e andiamo avanti. Lo scudetto?Perché non crederci…».
Il mister francese non tradisce invece turbamenti ma, come era prevedibile, resta in silenzio. Oggi sarà a Trigoria per dirigere la doppia seduta di allenamento, e parlerà con la squadra, raccontando ai giocatori spaesati cosa sta accadendo in queste ore, chiedendogli di pensare solo al Verona, prossimo avversario domenica, restando concentrati a prescindere dal suo destino o da chi li guiderà da qui a breve. Un terremoto, quello sulla panchina, che dovrà essere spiegato alla squadra (che riprende oggi dopo un giorno di riposo) anche da un Sabatini descritto come piuttosto nervoso in queste ore.
Arrivano buone notizie da Strootman. L’olandese corre spedito verso il completo recupero e la prossima settimana comincerà ad intensificare il suo lavoro allenandosi con la Primavera. Un notevole passo in avanti, che consentirà al ragazzo di gestire il suo percorso di completo reinserimento, gradualmente, prima di immergersi nello stress della prima squadra, prevedibilmente nel prossimo mese. Quello di Strootman sarà un ritorno importante, che ridarà ossigeno e personalità ad un gruppo alla ricerca di leader.