(D.Luciani) – C’è voluta un’azione confezionata dai due nuovi acquisti arrivati in settimana Zukanovic e El Shaarawy per permettere alla Roma di piegare le resistenze del Frosinone penultimo in classifica: cross del difensore bosniaco e splendido colpo di tacco del Faraone in anticipo sul primo palo. Tra sprazzi di gioco e lunghe pause, i giallorossi tornano a riassaporare i tre punti quarantuno giorni dopo la vittoria sul Genoa. Il primo successo del 2016 è meritato anche se è arrivato dopo 45 minuti vissuti su un’altalena di paura e coraggio. 3-1 agli uomini di Stellone e primi segnali positivi della cura di Spalletti. Il tecnico di Certaldo porta a casa la prima vittoria azzeccando anche le mosse tattiche nella moria di esterni di fascia: Ruediger a destra e El Shaarawy a sinistra sono stati per lunghi tratti i migliori in campo. Totalmente rimandato l’assetto centrale dei giallorossi, dotati di palleggio ma completamente privi di capacità di contrasto con Pjanic e Keita. Un centrocampo di governo ma non di lotta, bucato con estrema facilità da Sammarco e Chibsah (!) in occasione del pareggio di Daniel Ciofani, bravo a resistere alla scivolata di Zukanovic e a bucare, tra le gambe, Szczesny. Nel frangente male anche De Rossi che si fa sorprendere impreparato sul movimento del centravanti.
L’abbassamento di posizione di Nainggolan nella ripresa garantisce quel dinamismo e quella forza che servivano per arginare i combattivi, ma nulla più, centrocampisti del Frosinone. Il belga, al 18′ del primo tempo, porta in vantaggio i giallorossi grazie ad un gol di pura volontà: Salah e Dzeko (i peggiori in campo) vengono chiusi dalla difesa ospite e Nainggolan da terra riesce a calciare e battere Leali, 1-0. Al 25′ però il Frosinone pareggia entrando nella mediana romanista come un coltello nel burro, 1-1. Nainggolan si danna l’anima e al 28′ chiama Leali ad un grande intervento con un tiro da 30 metri. Il portiere frusinate si ripete al 35′: buona aziona costruita sull’asse Ninja-Faraone, cross per Dzeko che in area mette giù e calcia bene di sinistro, trovando l’ottima smanacciata dell’estremo difensore avversario.
Il gol a freddo ad inizio secondo tempo taglia le gambe al Frosinone. Zukanovic gioca stabilmente cinque metri più largo sulla sinistra e altri cinque più alto, spostamento che lo porta a fornire ad El Shaarawy l’assist che l’ex Milan trasforma in gol con una magia, 2-1. Ruediger infiamma il freddo pubblico dell’Olimpico con un paio di sgroppate sulla fascia: al 49′ porta il pallone a Pjanic, palla dentro per Dzeko che gira alto. E’ l’ultima palla giocata dal bosniaco che al 60′ lascia il campo a Totti. Nella mezz’ora con il capitano in campo la squadra ritrova anche qualche fraseggio corto per poi colpire con l’infilata. Nainggolan e Pjanic si scambiano spesso pallone e posizione costringendo gli avversari a tante corse a vuoto. Nei venti minuti finali Spalletti si affida anche a Maicon, che necessitava di minutaggio per ritrovare un minimo di condizione. Negli ultimi dieci dentro anche Vainqueur per l’anonimo Salah (sempre preso dal raddoppio di marcatura) che porta superiorità e muscoli a centrocampo: da un recupero del francese, Totti mette quasi accademicamente Pjanic davanti a Leali e il bosniaco con un colpo da biliardo dei suoi fissa il punteggio sul 3-1, timbrando il suo decimo gol stagionale.