(di Keivan Karimi) – Stop alle trattative in entrata ed in uscita. La Roma nel pieno di gennaio si ferma, perché c’è qualcosa di ben più grosso da risolvere: Rudi Garcia è sempre più vicino all’esonero, con James Pallotta pronto ad allontanarlo personalmente dopo gli ultimi scarsi risultati, e un tecnico in entrata che al momento non è affatto nome o volto noto.
Il mercato cambierà sostanzialmente le sue strategie e tutto dipenderà da chi siederà sulla panchina romanista dopo l’ufficialità della resa di Garcia. Fermi i possibili colpi in entrata per l’attacco, Stephan El Shaarawy dato ad un passo entro 24 ore e Diego Perotti, esterno per il quale si attendeva solo il rientro dalla squalifica. Due tipologie di giocatori che avrebbero fatto comodissimo a Garcia ed al suo 4-3-3, ma ora potrebbero non servire più nonostante il recente saluto a Iturbe.
Un tecnico come Luciano Spalletti, da molti dato in pole position per il ruolo tanto chiacchierato, potrebbe desiderare ad esempio un rinforzo a centrocampo per poter esprimere un 4-2-3-1 più compatto, portando magari Pjanic e Florenzi nella linea di trequartisti ed avvicinando a De Rossi un mediano di livello. Uno come Walter Mazzarri, vate della difesa a tre da sempre, potrebbe invece richiedere un rimpasto della linea più arretrata, l’arrivo di un leader difensivo capace di integrarsi con Manolas e Rüdiger. Ancor più difficile capire cosa potranno volere i due nomi ‘esteri’ che si fanno nelle ultime ore, ovvero l’argentino Jorge Sampaoli e il brasiliano Leonardo, forse meno attenti alla tattica e più all’aggregazione del gruppo.
Anche le cessioni al momento sono un rebus: Torosidis e Maicon dati come sicuri partenti sono in stand-by, così come altri esuberi che sperano di poter essere rilanciati dal nuovo allenatore. Per non parlare di Doumbia e Ibarbo, di rientro dai prestiti tra Mosca e Londra. Chissà se il successore di Garcia potrà sfruttarli meglio e tenerli con se’.