(F. Ferrazza / M. Pinci) – Immersa nello scetticismo di una piazza che aspetta l’arrivo di difensori affidabili, la dirigenza romanista continua ad essere molto attiva sul fronte degli attaccanti. Almeno in uscita. E Spalletti si ritrova costretto a una full immersion di addestramento tattico, per preparare la gara contro la Juventus, quando il mercato è entrato nelle sue ore più intense. Gervinho ha ormai preparato le valigie, destinazione Cina, mentre la trattativa per Perotti sembra aver subito un rallentamento, che non dovrebbe metterne però a rischio la conclusione: il club giallorosso, forse impegnato in altre questioni, avrebbe preso qualche altro giorno di tempo.
Sul campo, a Trigoria, vanno intanto in scena le istruzioni per l’uso del centravanti. Questo il nuovo obiettivo della rivoluzione spallettiana. Sbloccare Edin Dzeko è diventata una missione per il tecnico, che dei gol del centravanti bosniaco ha un bisogno quasi disperato, soprattutto in vista di Torino. Così, mutuando, come da nuova abitudine, il lavoro del football americano, il tecnico ha preso con sé gli attaccanti, lavorandoci individualmente. Mentre i difensori continuavano l’addestramento sulla difesa in linea, sul modo per affrontare gli uno contro uno e sul come muoversi “di riparto”, per prevenire gli errori individuali, accompagnata dal collaboratore tecnico Baldini, Spalletti dirigeva le punte: tagli degli attaccanti dall’esterno verso il centro, smarcamenti e inserimenti senza palla. Tutto per tentare di fornire il maggior numero possibile di palloni a quel numero nove.
Non di soli attaccanti vive però una squadra. Per questo la prima doppia seduta della settimana — domani la prossima — è servita soprattutto per le lezioni di pressing in inferiorità numerica: esercizio ripetuto mattina e pomeriggio. Il tecnico ne è convinto: recuperare palla alti è determinante per essere più vicini alla porta e subito pericolosi. A chiudere la giornata una partitella in stile revival, scandita da interruzioni continue, quelle a cui era abituato il gruppo dieci anni fa. Tanti stop per accorgimenti tattici, correzioni ai movimenti senza palla o sul posizionamento delle linee. Il solito Spalletti insomma.
Tutto questo mentre, sul mercato, Gervinho, che non si sta allenando per un problema al ginocchio, sembra diventato irremovibile sulla volontà di trasferirsi allo Jangsu, club cinese che gli garantirebbe 6 milioni a stagione, per 4 anni. Un buon motivo per puntare i piedi, con Sabatini per nulla disperato: nelle casse giallorosse entrerebbero circa 13 milioni (la prima richiesta della Roma sarebbe stata di 18). Quelli necessari per acquistare un terzino e un centrale di difesa. E per il reparto arretrato è credibile la pista che porta al difensore spagnolo del Real Madrid, Nacho. Il sostituto di Castan costerebbe 8 milioni, ma da Trigoria puntano ad assicurarselo per non più di 5. Ha intanto rescisso consensualmente il contratto con la Roma Ashley Cole per trasferirsi negli Stati Uniti. E vuole tornare al Fluminense, Gerson. A Roma da un paio di settimane, non può essere tesserato in quanto extracomunitario, non vuole andare in prestito al Frosinone. Su consiglio del papà-manager, preferirebbe terminare questi mesi al club dal quale Sabatini lo ha acquistato per 17 milioni.