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ROMARCORD Sfide e personaggi del passato: Roma, Verona e quei 5 ex ‘mordi e fuggi’

Rubrica Romarcord
Rubrica Romarcord

(di Keivan Karimi) – Torna come ogni venerdì che si rispetti la rubrica a cura di Gazzettagiallorossa.it sugli amarcord ed i ricordi del passato giallorosso, tra sfide e personaggi indimenticaibli (o quasi). In vista di Roma-Hellas Verona, prima gara del girone di ritorno, andiamo a ripercorrere le brevi esperienze di ben cinque ex giallorossi che oggi militano nella società veneta, a partire da mister Gigi Delneri.

Luigi Delneri – Tecnico friulano, classe 1950, esploso nel calcio che conta grazie al ‘miracolo’ Chievo Verona, portato in A nel 2001 e lanciato come squadra provinciale ma compatta e capace di dare subito fastidio alle grandi. Vate del 4-4-2, fu chiamato a guidare la Roma dopo il flop-lampo al Porto e in seguito alle dimissioni di Rudi Voeller. Dall’ottobre 2004 al marzo 2005 collezionò 9 successi, 7 pareggi e 9 sconfitte, allontanandosi dopo un secco 3-0 subito a Cagliari. Non trovò mai il sistema giusto di gioco ma soffrì gli sbalzi e l’inadeguatezza di una rosa ancora approssimativa.

Luca Toni – Centravanti classe 1977, vive una seconda giovinezza a Verona da ormai tre anni. L’unico degli ex giallorossi ad avere un passato rapido ma ricco di soddisfazioni: dopo l’esperienza al Bayern Monaco positiva decise nel gennaio 2010 di tornare in Italia, in prestito semestrale alla Roma. Fu subito lanciato da Claudio Ranieri come titolare, togliendo anche spazio a Francesco Totti in più di un’occasione. La squadra sfiorò un clamoroso scudetto e Toni chiuse con un bottino di 15 presenze e 5 reti, niente male. Non fu riscattato in estate e da svincolato si legò al Genoa, mentre la Roma virò senza motivo sul sovrappeso Adriano. Misteri ‘amarcord’…

Leandro Greco – Romano classe 1986, alla sua seconda stagione con l’Hellas, è cresciuto nella Primavera della Roma con cui ha persino vinto un titolo nazionale nel 2005. Tanti prestiti in giro per l’Italia prima della illusoria chiamata dalla prima squadra nel 2010, con Claudio Ranieri che lo lanciò spesso tra i titolari. Anche Luis Enrique, tecnico del primo ciclo made in Usa, puntò molto sulla sua qualità di palleggio, spesso preferendolo a compagni più esperti come Pizarro o Simplicio. Fu però ritenuto da Zdenek Zeman un esubero e ceduto nel 2012 a titolo definitivo all’Olympiakos.

Federico Viviani – Altro talento cresciuto nella Roma e lanciato da Luis Enrique in prima squadra già a 19 anni. Il classe ’92 deve molto al tecnico spagnolo, che lo inserì in formazione nella sua prima gara ufficiale contro lo Slovan Bratislava in Europa League. Solo nella stagione 2011-2012 Viviani è stato considerato un rinforzo della rosa titolare, per poi essere girato in prestito a Padova, Pescara e Latina. Dopo sole 9 presenze il regista difensivo è stato ceduto la scorsa estate per 4 milioni più bonus al Verona.

Urby Emanuelson – Esterno olandese, un vero e proprio fantasma in giallorosso. Nell’estate 2014, dopo la scadenza contrattuale con il Milan, viene ingaggiato a sorpresa dalla Roma. Ben informati dicono che sia stato un ‘favore’ del club al suo agente Mino Raiola per agevolare future trattative, come quella per Manolas. Il calciatore, classe 1986, scese in campo solo in 2 occasioni prima di passare all’Atalanta. Da gennaio è dell’Hellas.

 

 

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