Un Luciano Spalletti carico a mille ha parlato alla vigilia di Empoli-Roma nella consueta conferenza stampa pre-partita. Queste le sue parole:
Si è parlato della vicenda Totti. Come ha lavorato la squadra in settimana?
“E’ semplice, Totti è venuto negli spogliatoi ed è stato con la squadra, si è presentato agli allenamenti, ha fatto tutto ciò che doveva fare con assoluta tranquillità. Di questa situazione non voglio più parlare”.
Come stanno Manolas e Florenzi? Ci saranno a Empoli?
“Oggi si allenano e saranno a disposizione”.
Totti domani sarà in campo o è presto per dirlo?
“Debbo valutare in profondità quali sono le situazioni e l’avversario”.
Si è parlato molto della Roma e della vicenda Totti: lei quanto è stato toccato da tutto ciò?
“Non ne voglio più parlare, questo discorso lo farei con chiunque come ho già detto dal primo giorno che son venuto qui. Non accetto che vengano anteposti i propri interessi alla squadra”.
Ha visto l’Europa League? Napoli e Fiorentina hanno ora un vantaggio o è negativo per loro?
“Ci sono varie facce che si presentano in queste analisi, magari fa bene giocare di più ed essere stanca oppure è meglio riposare e molti giocatori però rischiano di restare fuori. In tutto c’è un più e un meno, bisogna essere pronti a confrontarsi con il meglio degli altri. Saranno partite difficilissime e si attaccheranno alla realtà del campionato e ti proporranno il più difficile”.
Come può cambiare la Roma con Keita e Vainqueur?
“Sono due buoni calciatori, se dobbiamo fare un paragone c’è l’esperienza e qualità in Keita e più forza e freschezza per Vainqueur. Questa è la cosa grossolana che mi passa davanti agli occhi”.
In questo mese e mezzo pensi di aver sistemato la situazione Roma?
“Non so rispondere delle considerazioni negative, non ricollego questo discorso. Noi vogliamo raggiungere obiettivi importanti, una cultura, un metodo, uno stile. Devo dare l’esempio, far vedere qual’è la strada giusta. Io voglio i giocatori più forti accanto a me, a volte si fa confusione sui messaggi più importanti. Vi faccio vedere un comportamento pazzesco nella bellezza”.
-Viene mostrato un video in sala stampa con Keita e Salah in Roma-Palermo –
“Mi avete preso in giro per anni per i comportamenti giusti; questo è un comportamento ideale, sul 4-0 andare a recuperare un pallone. Se noi riusciamo a far fare certe cose a tanti componenti della rosa ci toglieremo grandi soddisfazioni”.
Tra le grandi soddisfazioni in stagione c’è quella di poter riprendere Napoli e Juve. E’ possibile o è meglio pensare al terzo posto?
“Dobbiamo concentrarci sull’Empoli, un avversario difficilissimo che gioca un grande calcio. Gli faccio i complimenti per quello che sta facendo, una squadra che gioca su tutti i campi con stessa mentalità, stile, correttezza. Giampaolo ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore, avversario difficilissimo. Sono legato all’Empoli, devo molto al presidente Corsi che ha aiutato il calcio moderno aiutato da dirigenti fortissimi come Vitale e Carli. Gestire una squadra e dargli stimoli non è facile, mi farà piacere rivederli. Per noi sarà avversario difficilissimo da superare”.
Higuain si blocca e il Napoli non vince. In ottica punti quando è importante la continuità di Dzeko?
“Dzeko è fondamentale, è la punta che ci completa. Con lui abbiamo la qualità della fisicità come ha fatto vedere contro il Palermo, ha forza nell’impatto nell’area di rigore avversaria. E’ sulla strada giusta lui e i compagni per sfruttarlo. Ci può dare grandi vantaggi”.
Quegli atteggiamenti non li ha trovati quando è arrivato a Roma?
“Il video l’ho fatto vedere alla squadra e l’ho commentato, sono gesti che vanno al di là di quello che vedono tutti. Il gol sulla linea di fondo è voluto e non casuale come molti hanno tradotto, lui ha tirato in porta e ha fatto un grande gol. Questo è più difficile, è un aiuto alla squadra, una ricerca, un obiettivo unico e fondamentale”.
Il recupero di Strootman permetterà a Pjanic di rimanere qualche metro più avanti?
“Può darsi che Strootman spinga Pjanic più avanti, ma lui viene basso ad iniziare l’azione e salire palla al piede. Se sta sopra diventa un punto di riferimento facile. Basti vedere Messi che si abbassa, te la ridà, non dà riferimento e disturba le linee difensive. Pjanic ama dare confidenza all’attrezzo e poi va a trovarsi in una zona di gioco più importante, è un esercizio che fa bene ai calciatori. La squadra avversaria ha più vantaggio se la palla è ferma e la toccano in pochi, se invece ci muoviamo diventa più difficile per loro”.
Redazione GGR