La stima calcistica c’è sempre stata, ma che tra i due ci fossero state scintille non era un mistero. Stiamo parlando di Cassano e Capello, con quest’ultimo che ad «As» ha raccontato: «Con Antonio arrivammo alle mani. Ma non a Madrid, ai tempi della Roma, dove avevo un gruppo di uomini eccezionali con cui vincemmo un campionato. Io rispetto i giocatori e pretendo da loro rispetto. Questo è essere seri, non duri. Ora Cassano capisce il rispetto che deve avere nei confronti della gente». Il tecnico poi dice che che il Real non ha pensato a lui per il dopo Benitez. «Io ormai sono in pensione e poi a Florentino Perez non piacciono gli allenatori che hanno lavorato con altri presidenti. Zidane? Ha grande carisma. Bisognerà dargli tempo, perché hai la fiducia dei giocatori finché non sbagli, ma lo spogliatoio ti valuta ogni giorno». Su Berlusconi dice che «mai mi ha dettato la formazione». Titoli di coda su Ronaldo. «Pesava 96 chili, gli chiesi quanto pesava quando vinse il Mondiale nel 2002, mi rispose 84, gli chiesi di arrivare almeno a 90, non lo fece. Però era impressionante, quando mi chiedono chi sia il giocatore più forte che ho allenato, rispondo sempre Ronaldo e Van Basten».