La cronaca di una giornata vissuta con fibrillazione sulla sponda giallorossa del Tevere. Alle 11 di ieri Luciano Spalletti convoca Francesco Totti nel suo ufficio di Trigoria: i giornali a portata di mano, il tono di voce neppure troppo alto per dire al capitano che «con quelle parole abbiamo fatto parlare in tutto il mondo, secondo me non hai la concentrazione giusta per la partita di stasera, è meglio che tu vada a casa». Totti lo guarda e risponde secco: «Non penso di averti mancato di rispetto. Io sono concentrato, ma se tu pensi il contrario, vado». Un minuto scarso per scrivere un pezzo di storia della Roma. Trenta minuti dopo Totti è già fuori da Trigoria, dopo aver incrociato gli sguardi di alcuni compagni, tra cui Florenzi e Pjanic: il tempo di raggiungere a casa la famiglia e la notizia ha già fatto il giro del mondo.
Un incendio prevedibile da oltre un mese – scrive la Gazzetta dello Sport -, innescato giusto 24 ore prima da un botta e risposta virtuale tra i due protagonisti: più o meno mentre Totti registrava l’intervista alla Rai, Spalletti ne annunciava l’impiego dal primo minuto, solo dopo aver lanciato l’ennesima frecciata: «Totti deve stare di più dentro al gruppo, in passato in questo senso ho sbagliato anch’io con lui». Il pomeriggio scorre via sul filo dell’attesa per l’intervista che andrà in onda all’ora di cena. Ma le prime indiscrezioni lasciano presagire la tempesta. Spalletti ascolta e rinuncia all’istinto di prendere una decisione a caldo. La lettura dei quotidiani della mattina fa il resto. Totti fa colazione con il resto dei compagni, poi riceve la convocazione di Spalletti. Crede che il tecnico voglia semplicemente chiarire, non immagina di dover lasciare il ritiro.
Nel primo pomeriggio, invece, comincia a diffondersi la voce che Totti sarebbe comunque andato allo stadio, da spettatore. Proprio mentre cresce l’attesa per il resto dell’intervista. La sera c’è Roma-Palermo. Totti arriva qualche minuto prima delle 20 e va negli spogliatoi a salutare i compagni. Poi mangia qualcosa nell’area ospitalità insieme a De Rossi. E proprio con De Rossi, alle 20.44, entra e prende posto nei palchetti della tribuna. Da lì segue quasi tutta la partita, vicino a parenti e amici. Firma autografi, si alza in piedi quando l’Olimpico lo acclama. Fa in tempo a vedere il rientro in campo di Strootman, poi a 8 minuti dalla fine lascia lo stadio.