(M. Ferretti) Al secondo tentativo, dopo aver ciccato in scivolata quell’assist lunghissimo e millimetrico di Maicon a due passi e mezzo dalla linea bianca della Samp, Ale Florenzi, detto Bello de Nonna, ha bucato Viviano con un colpo di testa (sì, un colpo di testa) tanto preciso quanto rabbioso. Un gol costruito, di fatto, dallo stesso ragazzo (futuro papà, a dire il vero…) di Vitinia che, recuperato un pallone vagante a due passi dall’area di Szczesny, si è fiondato a tutta velocità dall’altra parte, generando e chiudendo l’azione del vantaggio romanista. Dai rimproveri di Luciano Spalletti allo Stadium alla gioia con cuoricino dedicato alla sua Ilenia in dolce attesa, un infortunio doloroso e anche tanti brutti pensieri nella testa. Perché, improvvisamente, e chissà per quale misterioso motivo, Florenzi da eroe era diventato una specie di jattura. Montato, presuntoso e via dicendo. Roma, si sa, è (era?) una città meravigliosa ma anche in grado di portare dalle stelle alle stalle, e viceversa, chiunque. E Bello de Nonna, complici un paio di prestazioni così così, non ha fatto eccezione. Ancor più criticato perché romano e romanista, che da queste parti sta diventando più un neo che un pregio.
IL GEMELLO DIVERSO – Un gol, il suo, che è servito a sbloccare una partita fin troppo compassata, da parte giallorossa, con la squadra nemica dell’ex Vincenzino Montella attentissima a non lasciare spazi e a tentare di ripartire palla al piede o lanciando la punta isolata in avanti. Partita tatticamente complicata, insomma, che soltanto una giocata avrebbe potuto stravolgere. Ligio agli ordini spallettiani, Florenzi è partito in una posizione poi l’ha cambiata quindi l’ha modificata ancora: non si dice, del resto, che sia un jolly? Forse, gli converrebbe una definizione tipo polivalente, ma ormai va così. E, a proposito di poli(molto)valenti, due paroline anche sul conto di Diego Perotti che, alla prima all’Olimpico, ha lasciato immediatamente il segno con una rete non banale. Già, Perotti: centravanti, trequartista o esterno? Di tutto un po’. Come Florenzi. Dove lo metti, sta bene. Sarebbe molto utile, però, trovare giocatori realmente polivalenti (e bravi) in tutte le zone occupate dalla squadra di Spalletti, perché il finale della partita contro la Sampdoria è stato esageratamente sofferto. Ma dopo il calcio di rigore fallito da Berardi a Reggio Emilia, ecco la traversa di Cassani. Un ottimo Fattore C, se ci pensate.