(P. Liguori) Una settimana intera per pilotare il Caso Totti su un binario morto: Spalletti contro Totti. Il Capitano contro l’allenatore della Roma: con chi state voi tifosi? La Storia contro l’anagrafe. Messa cosi è una gigantesca presa in giro. Luciano Spalletti non c’entra con il problema che divide Totti e l’As Roma di Pallotta, anche se ha fatto di tutto per trovare un suo ruolo. Piace all’allenatore della Roma ripetere: io alleno un gruppo, non un singolo giocatore. Sembrerebbe buon senso, se non parlassimo di calcio e della Roma, perché quel “giocatore” é cruciale anche per il futuro della società. Che giochi o diriga, fa la differenza, più di Pallotta o Sabatini.
Spiegate a chi compra milioni di magliette giallorosse con il numero 10, che il Capitano é stato allontanato malamente. In altri casi, e per moltomeno, magliette simili sono state ritirate per sempre e a Roma si fa ancora finta che suo piatto della bilancia pesino di più cinque (speriamo sei, stasera a Empoli) o sette o nove vittorie. Con un grandissimo finale di stagione, Spalletti può portare la squadra al terzo posto, buonissimo per la Champions e il bilancio, ma non in grado di ribaltare il danno certo di un’eventuale rottura con Totti. E parliamo di futuro, di abbonamenti, di stadio, non del passato. Si discute se il Capitano giocherà ancora, perche nessuno é sicuro che l’allenatore lo sappia davvero gestire, come fece la Juventus con Altafini, o Mazzone e Ulivieri con Baggio. Aspettiamoci ancora grandi ipocrisie in giallorosso,ma stasera sul campo di Empoli ci sarà spazio solo per una squadra vera.