(U. Trani) Solo la Roma, da 5 partite, va così forte: 15 punti non li hanno raccolti nemmeno la Juve, il Napoli e la Fiorentina che la precedono in classifica. La quinta vittoria consecutiva, 5 a 0 contro il Palermo, è anche la più larga della stagione: gioco e gol, con Spalletti protagonista, in campo e anche fuori. La prestazione è più che convincente, se è anche per cancellare la delusione per la sconfitta con il Real.
TUTTI CON TOTTI L’Olimpico si entusiasma nella ripresa, schierandosi invece con il capitano ancora prima dell’inizio. La Sud non si riempie, rimanendo sempre semideserta, ma il pubblico degli altri settori è più unito che mai: applausi convinti per Strootman convocato per la prima volta dal 25 gennaio 2015, fischi a Spalletti quando lo speaker annuncia le formazioni e cori per l’escluso ingombrante. Che arriva in tribuna con la moglie Ilary e si alza in piedi quando i tifosi urlano forte, all’ingresso della Roma in campo, il ritornello più celebre: Totti, Totti, Totti gol. In campo i senatori comunque non mancano: tornano da titolari Maicon e Keita. L’esperienza e la qualità per la cinquina di successi in campionato come a fine ottobre.
ASSETTO PER IL CENTRAVANTI Spalletti, senza De Rossi, insiste con la linea a 4 in difesa. Ma cambia il sistema di gioco per agevolare Dzeko che si trova meglio se non è solo in attacco. Ha bisogno del partner e nel 4-3-1-2 vicino a lui c’è Salah. Il trequartista è Pjanic, con Keita regista e quindi vertice basso nel rombo di centrocampo. Florenzi e Nainggolan sono le mezzali e si scambiano a metà tempo le posizioni. Maicon spinge più di Digne e non è casuale che le azioni migliori, vantaggio compreso, fioriscano su quel lato. Ogni tanto si sente il coro per Totti e i giallorossi sembrano quasi frenati dall’attenzione che la gente rivolge al capitano più che alla partita. Si distrae anche l’arbitro. Maicon verticalizza in area per Nainggolan che, difeso il pallone, finisce a terra dopo l’intervento di Vazquez: Giacomelli concede inizialmente il rigore alla Roma, poi cambia idea e assegna la punizione al Palermo. Dzeko, subito dopo, si pappa un gol grande così. Maicon gli permette di calciare a porta vuota: il diagonale di sinistro del centravanti è largo e si spegne sul fondo. Il pubblico prende male l’errore: fischi.
QUESTIONE DI GIOCO Iachini è di nuovo sulla panchina del Palermo. Prima del suo ritorno, Zamparini ha provato al suo posto altri 3 tecnici, ma la situazione è addirittura peggiorata: quintultimo posto e, dopo il ko dell’Olimpico, a 3 punti dalla zona retrocessione. Il suo 3-5-1-1 tiene per mezz’ora. Pjanic, confermandosi il centrocampista più decisivo del campionato (8 gol e 8 assist), fa segnare l’amico Dzeko: Struna salta a vuoto, stop di petto del centravanti e sinistro a volo per l’1 a 0. La gente riconosce il centravanti e festeggia con lui. Pjanic, su punizione, prende il palo prima dell’intervallo. La Roma, più serena per aver sbloccato il risultato, si scatena nella ripresa. Keita, su corner di Florenzi, realizza in mischia il 1° gol stagionale e diventa il 18° marcatore giallorosso (19° con la Champions). La tredicesima rete della gestione Spalletti è la prima su palla inattiva. Vuol dire che, con il nuovo corso, il gioco sta facendo la differenza.
NUOVO BOMBER Bellissime le azioni degli altri 2 gol della serata. Dzeko, d’esterno, manda al tiro Salah che fa centro di sinistro e che concede il bis, dopo il contropiede di Nainggolan, scartando il portiere Alastra e calciando a giro dalla linea di fondo. La prima doppietta in serie A permette a Salah di diventare il miglior realizzatore giallorosso in campionato con 9 reti (con la Champions sale a quota 10 stagionali e raggiunge Pjanic). Nel Palermo, dopo Brugman, escono a testa bassa i big Vazquez e Gilardino. Spalletti fa entrare Iago Falque per Pjanic e partecipare alla festa Strootman, dentro per Maicon, in campo dopo 392 giorni. Spazio pure a Perotti che disegna il cross per Dzeko che, di testa, firma anche lui la prima doppietta, lasciando finalmente il segno nella corsa per la zona Champions.