(U. Trani) «Non mi fate incazzare, è un’intervista da dieci». Totti si è rivolto così, sabato all’ora di pranzo, agli uomini dell’ufficio stampa della Roma che hanno provato inutilmente, a convincerlo, quasi supplicandolo, a tagliare le frasi più ingombranti dell’intervista alla Rai. Il capitano, scegliendo di uscire allo scoperto e di accompagnarci dietro le quinte, non ha ceduto. Anzi ha messo in preventivo anche i rischi da correre per quel suo sfogo. E non ha dovuto aspettare troppo. Meno di ventiquattro ore. Luciano Spalletti, ieri mattina, lo ha cacciato da Trigoria. L’allenatore, in piena sintonia con i dirigenti Baldissoni e Sabatini, ha deciso infatti di cancellarlo dalla lista dei convocati per la gara contro il Palermo. Non per scelta tecnica, come qualcuno ha voluto far sapere, pescando dal mazzo la motivazione priva di senso: il tecnico prima lo annuncia tra i titolari e il giorno dopo non lo ritiene più utile nemmeno per la panchina. La storia, letta così, francamente non torna. Ce ne raccontassero una migliore. Tipo: Francesco va a casa perché crea disturbo nell’isola felice di Trigoria. Questa è almeno credibile.
A SCOPPIO RITARDATO L’intervento di Spalletti non è stato a caldo. A quanto pare la rabbia del tecnico è montata con il passare delle ore. Il tecnico ha rinviato l’allontanamento di Totti al giorno dopo. Nemmeno dentro la Roma hanno capito come mai abbia atteso che trascorresse la nottata. Anche perché l’intervista è stata concessa dal capitano sabato prima di pranzo e l’allenatore, terminata la conferenza stampa della vigilia, ha avuto tutto il tempo per studiare passo per passo la chiacchierata di Francesco con Donatella Scarnati, inviata di Raisport.
LA LETTURA DEI QUOTIDIANI E ha avuto anche la possibilità di vederla in onda, all’ora di cena, sul Tg1. È invece stata la lettura dei giornali a scatenare la reazione del toscano. Non si sarebbe mai aspettato che la questione ricevesse tanto spazio, illudendosi che la vetrina spettasse comunque a Roma-Palermo. Così non è stato e lui ha punito il calciatore. A casa. Allo stadio Olimpico Francesco Totti c’è poi andato lo stesso, ma da spettatore, con Ilary. E a fine gara si è andato a complimentare per la vittoria con i compagni negli spogliatoi.
Spalletti si è preso la responsabilità di mostrare personalmente il cartellino rosso a Totti. Lo ha fatto chiamare dopo colazione, convocandolo nel suo ufficio, insieme con il preparatore Scala. Lì gli ha comunicato la decisione di tagliarlo dalla lista dei convocati per la partita con il Palermo. Non lo ha messo fuori rosa (oggi sarà presente alla ripresa degli allenamenti). Gli ha spiegato di essere molto deluso: dal capitano non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole. Gli ha contestato anche il timing, cioè la vigilia di una partita delicata. E soprattutto proprio nel giorno in cui lui era pronto a offrirgli una nuova chance.
LA DELUSIONE Francesco ha preso male l’esclusione. Non ha però indietreggiato. Niente scuse. Prima di tornare a casa (sempre con Scala), dopo aver salutato i compagni rimasti senza parole, ha invece chiarito all’allenatore che quello è il suo pensiero. Non ha certo offeso né lui né il club. Ha solo raccontato pubblicamente quello che sta vivendo ormai da mesi. Anzi da cinque anni. Ha insistito sulla chiarezza e sul rispetto. E sulla mancanza di correttezza. L’incontro di ieri lo avrebbe voluto prima. A quattr’occhi. Da uomini e non a tempo scaduto.
SENZA FILTRO «Ascolto, medito. Quando decido di parlare però lo faccio. E dico quello che penso» ha raccontato Francesco alla Scarnati. La società ha autorizzato l’intervista, ma indicando Sky, tv di riferimento per la dirigenza giallorossa. E’ stato il capitano a scegliere la Rai e anche la giornalista. Ha voluto davanti una persona che conosce da tempo. Una giornalista di fiducia. Perché si è accorto che da tempo, dentro e fuori Trigoria, ha dovuto schivare diverse trappole. Ma nell’ultima, sistemata con astuzia e a cielo aperto, è caduto sabato mattina.