(E. Menghi) – Se il pubblico raddoppia e il numero di accessi all’Olimpico no, è inevitabile (e pronosticabile) una situazione di caos. Non è bastato aprire i cancelli in anticipo, un centinaio di tifosi erano ancora in coda mentre Roma e Real Madrid erano già in campo e l’ultimo della fila e entrato alle 21 nel Distinto Nord-Est, dove sono stati riscontrati i maggiori problemi.
Se la societa giallorossa si è scusata per i ritardi, la Questura a cui vanno addebitate le principali responsabilita ha minimizzato: «Parlare di sconcerto – ha detto il capo di gabinetto Roberto Massucci a Rete Sport – per una gara che ha restituito dignità e civiltà all’Olimpico mi sembra assurdo. Difetti strutturali hanno creato eccessivo disagio e in fase di debriefing abbiamo deciso che dovremmo fare un tavolo di verifica per scongiurare altri episodi». Lo faranno oggi nella consueta riunione del Gos all’antivigilia di Roma-Palermo, gara in cui pero lo stadio e destina-to a svuotarsi di nuovo. «Non ci vergogniamo – ha continuato Massucci – , continueremo a lavorare. Gli spettatori, entrati con sacrificio, hanno dato prova di civilta. Le persone assembrate attendono in un’area bonificata grazie anche al lavoro dell’intelligence».
Le nuove norme anti-terrorismo, introdotte dopo gli attentati di Parigi, hanno rallentato la fase di afflusso. Carlo Feliziani, responsabile biglietteria della Roma, ha sottolineato che «con 60 mila persone il sistema che va bene per il campionato, con 20-25 mila, non funziona. Va modificato il numero di accessi in base agli ingressi della singola partita». Non si tratta però di un difetto della società giallorossa: «Problemi simili ci sono stati anche con il rugby, i controlli delle forze dell’ ordine hanno appesantito il sistema. La Roma entra in ballo ai tornelli e i nostri steward sono riusciti a fare entrare in tempi rapidi le persone».