(L. Monaco) Vengono confermate le prime multe per il cambio di posto e la curva Sud rilancia la protesta: all’Olimpico non si torna. Stesso discorso sul fronte laziale: la Nord diserterà gli spalti di casa «fino a quando non verranno rimosse le barriere di frazionamento ». Risultato? Il derby Lazio-Roma del 4 aprile si giocherà senza la componente più calda delle due tifoserie. Lo stadio forse non sarà un acquario come è accaduto all’andata, ma gli ultrà, quasi certamente, resteranno lontani. Svaniti come in un sogno gli striscioni di sfottò, il tifo continuo e le coreografie, ma anche gli insulti e gli incidenti.
A motivare la decisione degli ultrà romanisti sono state le conferme dalla Prefettura delle prime multe, lievitate da 167 a 250 euro e notificate cinque giorni fa dalla prefettura ai tifosi che in occasione di Roma-Juventus del 30 agosto scorso non avevano rispettato il posto indicato sull’abbonamento. Alla seconda violazione nell’arco dello stesso campionato scatta il Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) per un periodo da 1 a 3 anni. La misura è prevista dal regolamento di uso dell’Olimpico. E proprio la stretta applicazione di questa norma aveva indotto i gruppi organizzati ad abbandonare gli spalti dopo la prima giornata di andata. Il protocollo d’intesa siglato il 9 febbraio da Roma, Lazio e Coni al Comitato per l’ordine e la sicurezza contiene una serie di provvedimenti già in vigore, volti a ricomporre la frattura, tra i quali la promessa, da leggere tra le righe, di non comminare ulteriori multe per il mancato rispetto del posto assegnato.
«I tifosi però hanno dedotto che non ci si può fidare – rileva Lorenzo Contucci, avvocato specializzato in normative anti- violenza – il 22 febbraio è stata notificata la prima delle 50 multe per Roma-Juventus. Il prefetto ha risposto che non era stato presentato lo scritto difensivo, regolarmente inviato. Ora ricorreremo al giudice di pace, ma l’evento in sé è un chiaro messaggio». Dunque, la protesta continua anche per il derby. Resta da capire se i gruppi ultrà decideranno di acquistare ugualmente i tagliandi al fine di lasciare la Sud deserta, o meno.
I laziali hanno già deciso. «La curva Nord resterà vuota – conferma uno dei responsabili, Yuri Alviti – chiediamo ai tifosi di rispettare lo sciopero». Stesso discorso per i 2000 soci del Sodalizio biancoceleste. «Non entreremo in tribuna Tevere per solidarietà con la curva – dice il presidente, Antonio Bravaccini – la storia della nostra tifoseria vale più di un derby».