(M. Pinci) Per una mattina Trigoria diventa un’aula universitaria, o una succursale di Coverciano, per ospitare una lezione fuori programma del prof Spalletti. Il pannello degli sponsor diventa uno schermo, lui agita la penna, mentre getta le basi della sua prima spiegazione a una stupita “classe” di giornalisti: «Ora vi faccio vedere un video, un comportamento pazzesco». Sulle immagini di Roma-Palermo, alla vigilia della sfida all’Empoli, l’allenatore indica con il laser una rincorsa di 70 metri di Salah all’avversario dopo aver perso palla. Qualche “alunno” impertinente azzarda: «È andato a riprendere una palla…». Ma il prof Spalletti precisa: «Non è andato a riprendere una palla ». Sorride amaro, poi punta l’indice contro la platea: «Voi m’avete preso pe’ i’ culo per anni con i comportamenti giusti, ma questo è un comportamento giusto. Che non è il gesto del gol che avete evidenziato voi. Ve lo riporto perché è un gesto che fa sul 4-0 e dopo aver fatto due gol al 30’ del secondo tempo ».
E i più maliziosi ci colgono un messaggio indiretto per Totti, che «certe cose non le può fare ». Quello diretto è anche più duro: «Rifarei tutto, non accetto che i singoli interessi vengano anteposti a quelli della squadra ».