(F. Bocca) – Non Totti, ma i romanisti tutti da oggi non saranno più gli stessi: senza essersene accorti potrebbero essere approdati all’anno I DT, il primo anno Dopo Totti. Era sconosciuta e post-apocalittica.
Prima o poi ci saremmo arrivati: il diavolo ha presentato il conto del patto fatto coll’eterno giovanotto. Nel ritratto di Dorian Gray si riflette un campione che invecchia come gli altr i e nulla può contro il tempo. Se non tentare di squarciare quel quadro o provare qualche colpo di coda, una battuta (“Che ce fai con me?”) o un’intervista al TG1: “Con l’allenatore buongiorno e buonasera”. No perché Totti, sia chiaro, è uno che alza il telefono e smuove il TG1, mica “Roma mia”. Sgomento, ansia, sorpresa. E ora? #IostoconTotti più che uno slogan è una barricata. I tottiani urlano. “Non si uccidono così anche i capitani”. “Giù le mani dal capitano”. “Totti sei un mito, Spalletti sei un fallito”.
“Quer pasticciaccio brutto de Trigoria”, un piccolo cinguettio meglio di 48 ore di parole. #Totti diventa il primo trending topic, ma sempre esiliato in tribuna resta. L’evento è catastrofico: qui si sta con Totti o con Spalletti. E se nemmeno Venditti prende posizione vuol dire che qualcosa sta cambiando. L’esercito tottiano conta troppe defezioni, in nessun sondaggio Totti ha maggioranze bulgare. Gli rimangono però i fedelissimi. Più tanti, sparsi e insoliti simpatizzanti: l’ex sindaco Marino, la Serracchiani (“Io sto col capitano”). Nella nemesi della Roma, oggi più americana e meno tottiana, c’è anche uno strano cortocircuito calcio/politica. Il centrosinistra oggi dibatte di Totti.
Non saremmo mai dovuti arrivarci, ma è successo. Totti ha coltivato il sogno dell’eternità e nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che non esiste, che prima o poi, dopo 23 anni di Roma, sarebbe arrivato uno Spalletti a sbattergli in faccia la realtà. La partita col Palermo sparisce, cancellata: Teleradio Stereo, Rete Sport, Radio Centro Suono sono le corazzate giallorosse, e non tutta l’artiglieria è rivolta verso Spalletti, anzi. “Che domenica maledetta”.
Totti è leggenda, ma dopo legamenti crociati e caviglie sacrificate al club della vita e 300 gol per la curva, stavolta ha messo se stesso davanti alla squadra. Per una volta non è stato il Capitano. Carlo Zampa, The Voice, incaricato alla telecronaca tifosa su Mediaset, appare commosso a canali uniti: “Mi sento come la notte di Roma-Liverpool”. Un’anatema.
Lo stadio è tristemente semivuoto. Maglie di Totti usate come bandiere, “Totti nun se tocca”, “Onore a Totti”, quattro, cinque bordate di fischi per Spalletti, proprio perché il capitano convocato almeno in tribuna, sentisse bene da che parte stava l’Olimpico.
Lui si alza e ringrazia. Senza Totti comunque si può vincere anche 5-0, questa è la realtà. Dzeko fa 2 gol ma ne sbaglia pure un altro clamoroso a porta vuota: ma certo, senza Totti, anche questo vi beccherete nell’Apocalisse del giorno dopo.
Fonte: la Repubblica