(D.Luciani) – Sotto l’incessante pioggia modenese la Roma centra la quarta vittoria consecutiva sotto la guida di Luciano Spalletti piazzandosi per almeno 48 ore al terzo posto in classifica, in attesa dello scontro diretto tra Fiorentina e Inter. Il volenteroso e grintoso Carpi di Castori si arrende solo a sei minuti dal termine quando Salah decide che è tempo di far segnare Dzeko e di tornare a far centro insieme al compagno come erano riusciti a fare solo lo scorso 4 novembre contro il Bayer Leverkusen. E come in quella sera di Champions League, la Roma era riuscita a farsi rimontare dal Carpi che aveva trovato il pareggio pochi istanti dopo il gol del vantaggio di Digne. Un regalo per parte: Belec s’era addormentato al 10′ della ripresa sul tiro dell’esterno francese mentre Mbagoku ha sfruttato una colossale ingenuità di Ruediger per servire a Lasagna la palla dell’1-1.
L’inserimento di Pjanic ad inizio ripresa e la perseveranza di Luciano Spalletti hanno dato alla Roma gli input giusti per non smettere mai di arrendersi all’ennesimo striminzito pareggio che andava materializzandosi. Castori non s’è vergognato di schierare il suo Carpi con una linea Maginot da otto giocatori davanti a Belec con marcature a uomo da calcio anni ’80. Romagnoli e uno a turno tra Suagher e Gagliolo su Dzeko, Sabelli e Letizia su El Shaarawy e Salah con un centrale difensivo o uno di centrocampo sempre pronti al raddoppio, Perotti nella morsa del trio Crimi-Cofie-Lollo. Difesa strenua e palloni lanciati in avanti come in parrocchia. Un super lavoro per Mbagoku e Mancosu che hanno dato filo da torcere a Manolas e Ruediger costretti a continue corse all’indietro. Dall’altra parte Spalletti ha lasciato in panchina dall’inizio Keita, affidando a Vainqueur e Nainggolan la prima impostazione. Troppo lenti i centrocampisti di lingua francese, non agevolati nel compito dalla poca mobilità dei compagni sulla trequarti. Così Dzeko diventa il primo obiettivo di lanci spesso difficili da controllare: il bosniaco fa molto movimento e nel primo tempo piazza un colpo di testa centrale e tre sponde, una per Perotti che calcia alto e due per Salah. Sulla seconda, al minuto 43, l’egiziano aggancia meravigliosamente ma davanti a Belec alza un filo troppo la mira e centra in pieno la traversa.
Le cose migliori la Roma le combina quando Dzeko ha avuto più vicino a sé un compagno. Spalletti se ne accorge e toglie El Shaarawy per Pjanic. Perotti si allarga a sinistra, Vainqueur rimane a protezione della difesa mentre Nainggolan deve accorciare lo spazio alle spalle del centravanti. E’ subito un’altra Roma: il pallone gira due volte più veloce e il Carpi non riesce ad accorciare con la stessa efficacia. Lo spazio giusto lo trova Digne al 10′ con un bolide mancino dai 30 metri che sorprende Belec. Al 15′ però Ruediger rovina una buona prestazione facendosi soffiare da Mbagoku un pallone da spedire comodamente in tribuna. Assist per Lasagna a cui serve solo spingere in rete il terzo gol stagionale dopo quelli a Fiorentina e Inter, 1-1.
Spalletti non molla un centimetro e invoca ripetutamente: “Continuiamo a giocare” mentre i suoi faticano a metabolizzare l’ennesimo gol subito. Al 27′ Dzeko protegge in area tra due avversari un cross di Salah, lo appoggia per Nainggolan che scarica un sinistro troppo centrale bloccato da Belec. E’ il risveglio della Roma che aumenta il ritmo cingendo d’assedio il Carpi. Castori si gioca la carta Di Gaudio per Mbakogu, ma senza il nigeriano gli emiliani non riescono più ad alleggerire la pressione. Al 38′ l’urlo del settore romanista scuote Modena: con una finta di corpo Salah fa secco raddoppio e marcatore, porta palla in area dove Dzeko c’è ed è pronto per far esplodere la gioia sua e dei quasi 2000 tifosi. Tap-in e 1-2 per il ritorno al gol dopo 80 giorni. Il Carpi esce due minuti dalla partita e la Roma lo punisce col 3-1 finale: in area Dzeko gira di prima per il taglio di Nainggolan, contrasto con Belec in uscita e respinta che torna a Salah. Sinistro in corsa per il settimo gol in campionato dell’egiziano che purtroppo al 90′ si ferma per un problema muscolare. L’infortunio di Salah e il colpo subito da Manolas sono le uniche note negative di una vittoria chiusa con quell’abbraccio a distanza dei calciatori ai tifosi, fortemente voluto da Luciano Spalletti. Che senza Totti e De Rossi è il leader indiscusso e rappresentante unico del cuore romanista.