(F. Balzani) – Dieci punti in 5 partite, tre vittorie di fila e un attacco tornato a segnare anche su azione. Il clic chiesto da Garcia un mese fa (era l’8 gennaio) l’ha fatto scattare Spalletti che ha riportato la Roma a un passo dal 3˚ posto. Merito anche dei nuovi acquisti che stavolta stanno facendo la differenza. El Shaarawy, ma soprattutto Perotti che a Trigoria ha stregato tutti. «Quando si cambia squadra gli stimoli aumentano e si può anche andare al di là del nostro meglio – ha confidato ieri Spalletti al termine dell’incontro annuale tra allenatori, capitani e arbitri – Perotti è un giocatore maturo e ha vissuto stagioni all’insegna della qualità. A Stephan farà bene l’ambiente di Roma». E a Spalletti fa bene guardare il calendario in discesa. Prima della Fiorentina in casa, infatti, dovrà vedersela con Carpi, Palermo e Empoli (in mezzo l’andata col Real). I viola, invece, sono attesi dallo scontro diretto con l’Inter, poi Atalanta fuori e Napoli. Ancora più dura per Mancini: Firenze, Samp e Juve in trasferta. Anche per questo i bookies, come riporta Agipronews, danno favorita la Roma nella rincorsa alla Champions. «Ma io non ho risollevato nulla, la squadra si risolleva da sola. Contano i giocatori. L’allenatore deve fare meno danni possibile», si è schernito Spalletti proprio nel luogo dove qualche ora prima se l’era vista brutta. «Ci vuole anche fortuna. Ho rivisto la partita con la Samp e qualcosa mi è sembrato migliore. Però bisogna essere bravi a giocare corto, altrimenti diventa difficile aiutarsi tra i reparti». Come fanno Juve e Napoli: «Sono due grandissime squadre, due società solide. Non ti danno il tempo di ragionare, il massimo dell’espressione del nostro calcio». A rimarcare che – nonostante il clic – qualcosa a questa Roma manca ancora. In primis la condizione atletica ancora approssimativa, poi l’assenza di leader (per questo fu cercato Benatia) e l’atavico problema a destra che potrebbe essere risolto dallo spostamento di Rüdiger o dalla promozione di Nura.