(F. Balzani) – «Nessuno è imbattibile». Neanche il grande Real Madrid. Ora a pensarlo sono in tanti a Trigoria. A partire da Keita che domani sera ritroverà la squadra che ha affrontato (e battuto) più volte in carriera tra Barça, Valencia e Siviglia: 17 precedenti con 11 vittorie e due sconfitte. «Per me sarà una sfida speciale visto che la sentivo come un derby. Come affrontarli lo deciderà Spalletti, ma ci vuole molta fiducia. Dobbiamo crederci e scendere in campo convinti, la partita è difficile ma non impossibile». Keita, rimasto a riposo contro il Carpi, dopo aver conquistato Garcia ha fatto lo stesso con Spalletti che lo ha impiegato praticamente sempre da quando ha superato il problema al polpaccio. «La mentalità è cambiata col nuovo allenatore soprattutto per quel che riguarda la fiducia della squadra – ha ammesso Seydou a Roma Radio – Ci sono ancora alcune cose da aggiustare, ma siamo sulla strada giusta». Tra le cose da sistemare anche il rapporto coi tifosi infastiditi da un’uscita recente di Keita: «Ho detto che i fischi non aiutano e non mi piace ripetermi. Io li rispetto molto anche se non amo la Roma come Totti o De Rossi. Ho esperienza e so che quando le cose vanno male è colpa dei calciatori e quindi i tifosi fanno bene a fischiare, ma non aiuta». La doppia sfida al Real potrebbe essere l’ultima della sua lunga carriera in Champions a meno di un improbabile rinnovo: «La carriera di un atleta è breve, tranne casi come Totti. Cosa farò dopo? L’allenatore no, mi piacerebbe aiutare i giovani per dargli le stesse possibilità che ho avuto io».
Molto lontano dall’addio al calcio è invece Perotti che il Real lo ha affrontato 6 volte con la maglia del Siviglia ottenendo una sola vittoria (nel 2009) e 5 sconfitte. Anche per l’argentino la Roma non è affatto spacciata: «Sappiamo che sono tra i favoriti alla vittoria finale, ma giocare all’Olimpico non è facile per nessuno. Abbiamo molte possibilità di eliminarli ed essere una sorpresa, dovremo mettere pressione sui loro centrocampisti». Poi un commento forte su Juve-Napoli: «Sembrava una partita degli Anni 40. Troppo catenaccio». Ci crede pure l’ex Iago Falque: «Sono fortissimi, ma dobbiamo sfruttare i loro punti deboli. Lo scudetto? Difficile, ma possiamo ancora provarci».