Alla vigilia del match contro il Carpi, il tecnico della Roma Luciano Spalletti incontra i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-match. Queste le sue dichiarazioni:
Domani il Carpi, poi il Real Madrid. Ci sarà turnover?
“Il pensiero va a questa partita ma avendo recuperato dei calciatori qualche ragionamento si fa, da questo punto di vista. La priorità è domani”.
Si affrontano le prime quattro della classifica, occasione da sfruttare?
“Le occasioni sono ogniqualvolta si va in campo. Se si pensa alla partita successiva e non a questa, si sbaglia tutto. La Juve ha vinto 14 partite di fila, il Napoli una decina e se noi vogliamo competere con loro bisogna fare filotti straordinari come loro. Se vogliamo essere una squadra di livello, bisogna assumere i comportamenti della squadra che non lascia nulla. Noi vogliamo stare al pari delle grandi e domani fare risultato diventa fondamentale”.
Contro la Samp Dzeko non aveva i 90 minuti. E’ pronto per giocare?
“Si, gioca”.
Chi gioca davanti visto la scelta di Dzeko?
“Non rispondo, però noi mandiamo un bel messaggio a uno se dici che gioca, a livello di testa. Se diciamo a uno che non gioca, non è corretto”.
Le condizioni degli infortunati? Totti e Rüdiger?
“Gyömbér è fermo perché ha questo problema. Torosidis ha fatto un buon allenamento. De Rossi non migliora, è ancora fermo. Lo staff che lo gestisce è convinto di avere la soluzione. Spero di averlo dopo Carpi. Totti ha fatto l’allenamento con tutti molto bene dopo la partita. Ieri aveva un problemino al soleo. Oggi ha sentito la stessa fitta di ieri, non partecipa alla sfida. Rüdiger c’è, tutto a posto. Ci saranno anche Sadiq e Nura che tornano dalla Primavera”.
Uno dei risultati che ha ottenuto è migliorare al difesa. Possono coesistere Dzeko, Perotti, Salah e Pjanic?
“Possono coesistere, hanno qualità diverse. L’equilibrio va trovato atttraverso la loro disponibilità, oppure che gli altri siano disponibili a correre per l’altro”.
Dopo il mercato ha parlato con Sabatini, andrà via, darà le dimissioni?
“No, siccome l’avete scritto e siccome c’è il rischio che qualcuno sappia qualcosa vi dico che sono andato su e gli ho chiesto spiegazioni. Lui dice che è un’ipotesi perché ha un ruolo importante e si prende le sue responsabilità. In questo momento è giusto che mi metta in discussione anch’io ha detto. Per ora lui rimane al suo posto e si prende le sue responsabilità. Qui siamo la Roma e bisogna fare risultati da Roma. O si fanno i risultati, o tutti abbiamo fallito”.
Per far fronte all’abbondanza in attacco, può decidere se farà tornare Nainggolan a centrocampo? Un giudizio su Uçan?
“Poter spostare i giocatori è una cosa che ho a disposizione e che sfrutterò. I centrocampisti possono giocare 5 metri più avanti o dietro. Di attaccanti abbondanza non ce n’è, ma se vogliamo confrontarci ad altre squadre mi manca qualche pedina. Uçan è un calciatore splendido, è un grande tecnico, un “Pizarro”. È bravo a fare geometrie, è bravo ad anticipare le giocate. Poi abbiamo bisogno di altro. È dentro le situazioni, non si butta via niente”.
Le insidie del Carpi?
“La prima è il coach che, per il grande calcio non si sa chi è, ma è un grande allenatore. Trasmette alla squadra concetti fondamentali. Loro ti vengono addosso, ti aspettano al limite dell’area e da lì ti lasciano quei due a metà, strada. Hanno Mancosu e Lasagna che partono a duemila. Hanno grande corsa, ci siamo preparati e rimane un’insidia. Il concetto del lavoro serie fa sì che anche se gli altri lo imparano non hanno gli stessi tempi con i quali tu lo proponi. Poi le ultime partite, il momento in cui incontri gli avversari è fondamentale. A Napoli hanno concesso pochissimo, stanno attraversando un buon momento”.
La difesa, il cambiamento tra 3 e 4 può destabilizzare? Che movimenti chiede a Digne?
“Io parlo con i calciatori, siccome avete scritto di Rüdiger e Manolas… Gli ho detto “bravi, avete fatto bene” perciò è il contrario. I movimenti a 3 e a 4 non sono differenti. Il passaggio tra 4 e 3 è molto sottile. La storia non va persa di vista. Se tu guardi la Fiorentina che è quella innovativa, gioca in tutti i modi, a 3, a 4, a 5, Interpretano le diverse situazioni in maniera diversa. Io ti dico che se si va dietro la linea difensiva, bisogna giocare in 3-4. La Fiorentina da tre e mezzo, quattro a cinque ci passa in un attimo. Bisogna saper interpretare, per il momento non c’è rischio di fare confusione. Io ho Simone Beccaccioli che è l’analista. Lui viene e mi porta dei dati che bisogna che tu tenga in considerazione. Siamo andati solo sei volte in fuorigioco da quando abbiamo iniziato. Il rischio di essere messo in fuorigioco è alto. Tutte le difese ti stanno addosso, come fa il Napoli. Il Napoli è perfetto sull’aspetto del gioco. Ho visto fare cose a Sarri che non ho visto fare a nessuno. Non ho visto Allegri, ma riesce a non fare avere dubbi sul suo lavoro. Siamo l’ottava squadra nei tentativi di andare dall’altra parte della linea difensiva. Sono dati più importanti del possesso palla”.
Redazione GazzettaGiallorossa.it