(M. Pinci) – «Abbiamo il cinquanta per cento di possibilità di qualificarci, non mi sorprenderei se alla fine fossimo noi a passare il turno». A sorprendersi, forse, sono gli interlocutori spagnoli della sala stampa: Luciano Spalletti gonfia il petto e aspetta il Real senza farsi travolgere dai timori. Anzi, anche di fronte all’elenco dei nomi in bianco, prova a ostentare sicurezza: «Va bene, sono forti ma lo siamo anche noi. Andiamo senza paura a giocarcela. Sappiamo che il Real ha grandi campioni, ma a noi piace fare sorprese, giochiamo per dare impulsi forti, il pubblico ne ha bisogno. Siamo sulla strada giusta, vedo la possibilità nei miei giocatori di fare un balzo in avanti, ulteriore rispetto a quanto fatto finora ». Lui è convinto della condizione dei suoi, e recuperato De Rossi fa catenaccio, ma solo quando c’è da parlare di formazione: «Non sono contento quando la mia squadra non prova a fare la partita, bisogna avere il coraggio di osare, possiamo giocare con un centravanti fisico o con un attacco più dinamico. Le goleade subite? Non ci pentiremmo di un risultato negativo, ma se non fossimo noi stessi». Un abbraccio a distanza a Zidane («Quando giocava comunicava la sua personalità, diventerà un grande allenatore»), meno a Totti: «Bisogna vincere la partita e ci vuole forza, corsa, disponibilità a sacrificarsi anche per il compagno. L’esperienza non basta».