(F. Ferrazza) – «Dzeko gioca». Quasi non fa neanche finire la domanda, Spalletti, che la risposta arriva diretta e confezionata. L’attaccante non è in discussione e stasera, contro il Carpi, scenderà in campo titolare, per giocarsi l’ennesima chance che gli viene concessa per sbloccarsi. Ma è l’unica concessione legata alla formazione che il tecnico concede, attento a mantenere alta l’attenzione nello spogliatoio. Convinto di poter far convivere gli equilibri di squadra con lo schieramento di Dzeko, Perotti, Salah ed El Sharaawy, tutti insieme. «Hanno qualità diverse, possono coesistere ma devono sacrificarsi e gli altri compagni di squadra devono essere disponibili a correre di più». La presenza di un centravanti vero, alla ricerca di se stesso, spingerà il gruppo a muoversi per lui, cercandolo in profondità, per quella che stasera, a Modena, sarà un po’ una prova generale per la sfida con il Real di mercoledì prossimo. Uno dei più in forma è sicuramente El Shaarawy, già a quota due reti con la maglia giallorossa. L’attaccante partirà sulla sinistra, a centrocampo, con il compito di aiutare Dzeko a ritrovarsi nelle condizioni migliori davanti alla porta. In maniera naturale, l’ex milanista, pur partendo dalla sinistra, diventa un giocatore a tutto campo, regista e metronomo di un reparto che troppo spesso ha vissuto nell’anarchia. Regolarizza le posizioni e detta i tempi, sopperendo, nei fatti, a quella che era la funzionalità di Totti, capace, come nessun altro, di far adagiare su di lui la squadra. Anche perché il capitano giallorosso non ce l’ha fatta a partire per Modena. «Ha avuto un problemino durante l’allenamento — spiega Spalletti — mi sembra al soleo, e sente ancora dolore, quindi non lo convoco». Francesco proverà a farcela per la gara di Champions, ma appare complicato possa farcela.