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REPUBBLICA Sabatini chiama Pallotta: “Presidente, a giugno lascio”

Pallotta e Sabatini
Pallotta e Sabatini

(M. Pinci) – L’idea l’aveva maturata già da qualche giorno, ma l’ha tenuta per sé. Poi a mercato invernale finito Walter Sabatini ha alzato il telefono e chiamato Pallotta: «Presidente, a fine stagione vado via». Dopo cinque campionati, cinque allenatori, due secondi posti e oltre duecento milioni di plusvalenze prodotte grazie al “trading” sul calciomercato, il direttore sportivo che ha guidato la Roma a stelle e strisce saluterà. Non subito, perché la stagione ha ancora molto da dire: proprio su questo aspetto Sabatini ha rassicurato Spalletti, a cui comunque ha voluto comunicare subito la propria decisione, dopo essersi esposto per convincerlo a tornare. E ha avvisato anche a alcuni agenti. L’allenatore, come altri a Trigoria, continuerà a sperare in un ripensamento, favorito magari dai mesi che mancano all’addio. Se però un margine esiste, a ridurlo drasticamente è stata la risposta di Pallotta, che di fronte alla comunicazione del d.s. non ha opposto rifiuti. Anzi, ha di fatto accolto la decisione di Sabatini, dando appuntamento al manager per parlare faccia a faccia entrando nel dettaglio della questione, in occasione del suo prossimo viaggio a Roma. Intanto il direttore sportivo manda avanti regolarmente la gestione ordinaria: anche ieri ha incontrato il fidatissimo agente Sabbag, per parlare di Paredes chiesto dal City.
All’origine della separazione, nonostante il contratto in essere per un’altra stagione, c’è il progressivo sfilacciamento dei rapporti proprio con Pallotta (il ds disertò le due cene con la dirigenza durante l’ultima visita dell’americano, a dicembre), soprattutto per le ingerenze nel lavoro di Sabatini da parte degli uomini vicini alla proprietà: basti pensare alla presenza coatta del socio di Mr Jim, Alex Zecca, a una riunione di mercato con il collega Braida prima di Barcellona-Roma. Sabatini ha dovuto ingoiare qualche boccone amaro pure nell’ultimo mercato, quando per divergenze varie Pallotta aveva momentaneamente congelato ogni operazione, dall’arrivo di Perotti al trasferimento di Verde al Pescara. Quasi un affronto nei confronti di chi proprio in quei giorni concludeva l’ultima plusvalenza-choc vendendo Gervinho a 19 milioni in Cina (ne era costati 8). In ogni caso il presidente gli ha chiesto di poter contare ancora sui suoi consigli: il primo, chissà, potrebbe riguardare proprio la scelta del successore, con il vice Massara o il fedelissimo Sensibile favoriti. Anche se è stato già avanzato un sondaggio con Andrea Berta dell’Atletico Madrid. E Sabatini che farà? Su di lui s’è mosso l’altro presidente americano, Joey Saputo: se dicesse sì, per lui sarebbe pronto un incarco doppio, nel Bologna e nella Major League americana. Quasi una missione: ripensamenti permettendo.

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