(di Keivan Karimi) – Torna la rubrica del venerdì a cura di Gazzettagiallorossa.it che ripercorre gare e personaggi del passato della Roma. In vista del match di campionato contro il Palermo di domenica prossima all’Olimpico, siamo andati a scovare uno dei precedenti in cui Luciano Spalletti sedeva già sulla panchina giallorossa, datato gennaio 2008, quindi quasi otto anni fa esatti. Una vittoria, in quel caso, da parte della Roma che mise in mostra tutta la poetica spallettiana.
La prima Roma di Spalletti – Utilizziamo l’espediente amarcord anche per ripercorrere quello che fu il cammino della Roma del primo ciclo di Spalletti, giunto nella capitale nell’estate 2005; tante vite sportive per quella squadra, che passò dagli entusiasmi di inizio ciclo alla crisi invernale, poi le 11 vittorie consecutive, la qualificazione Champions e i successi in Coppa Italia e Supercoppa. Nella terza stagione ci si aspettava il traguardo maggiore, lo scudetto, solo sfiorato da una Roma bella e vincente, ma non fino in fondo. Una squadra che aveva imparato ad essere anche maliziosa e scaltra, a vincere anche sfruttando al massimo i pochi episodi favorevoli.
Il gol di ‘rapina’ di Mancini – E proprio con un espediente di furbizia la Roma vinse contro il Palermo il 26 gennaio 2008, allo stadio Olimpico, prendendosi tre punti preziosi contro un avversario tutt’altro che semplice da battere. Gara inquieta quella tra giallorossi e rosanero, allenati da un maestro come Francesco Guidolin. Era il Palermo di Miccoli, di Amauri ma anche del giovane Cavani, già splendida promessa sudamericana. La Roma non riesce a sfondare, nonostante la superiorità numerica per il rosso a Rinaudo; Totti brilla a metà, l’assenza di De Rossi in mezzo pesa. Ma ci pensa un colpo astuto della squadra di Spalletti, studiato in allenamento, sulla filosofia di non sprecare mai un pallone e sorprendere sempre l’avversario. Calcio d’angolo conquistato al 60′ minuto sulla destra, mentre il Palermo si predispone per difendersi in area, Rodrigo Taddei si fa dare immediatamente il pallone da un raccattapalle (tra l’altro Gianluca Caprari, attuale attaccante del Pescara) e batté in fretta e furia, trovando Mancini pronto a deviare di testa, superando Fontana e lasciando di stucco gli avversari. Gol dell’1-0 finale, un colpo da biliardo di una Roma furba e sorprendente, capace di vincere anche con la fantasia.