(D.Luciani) – 19 marzo 1996, una serata da cuori romanisti. La Roma di Carlo Mazzone affronta la gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa, capitanata da Giuseppe Giannini. All’andata, con la maglia verde nel gelo di Praga, era finita 2-0 per lo Slavia, squadra semi-sconosciuta. Agli Europei della stessa estate, il calcio scoprirà tanti talenti di una Repubblica Ceca che sarà in grado di contendere il titolo in finale alla Germania sino al golden goal di Oliver Bierhoff.
Nel giorno in cui Mazzone compie 59 anni (quindi anche oggi, auguri di cuore), la Roma cerca l’impresa, bisogna rimontare come nella semifinale di Coppa dei Campioni col Dundee nel 1984. E nel primo tempo la situazione non si sblocca, si va al riposo sullo 0-0. Mazzone ha schierato il “suo” ragazzo, il diciottenne Francesco Totti insieme a a Abel Balbo e Daniel Fonseca. Sulla fascia destra spinge Francesco Moriero, che riesce a siglare il vantaggio romanista al 15′ della ripresa. Il capitano Giuseppe Giannini fa esplodere l’Olimpico al 37′ per il 2-0. Si va ai supplementari dove le vibrazioni dello stadio fanno tremare anche il Tevere. La doppietta di Moriero al 9′ del primo tempo supplementare vale il 3-0 e il delirio. Peccato che il golden goal venga inserito solo dagli Europei. Bisogna giocare sino al 120′. Al minuto 115 lo sconosciuto Vavra diventa un nome da incubo nella memoria di ogni tifoso romanista…