Gervinho ha lasciato la Roma poco dopo Rudi Garcia. I due sono stati uno la fortuna dell’altro e l’attaccante ivoriano non ha resistito al “divorzio”. Di seguito una lunga intervista all’ex attaccante della Roma, ora al Hebei China Fortune:
Quando hai lasciato la Roma, avevi detto che non avevi più la forza di rimanere in Europa. Puoi spiegarti?
“Non avevo più sfide da affrontare. Bisognava che iniziassi un nuovo campionato, in un nuovo continente, per intraprendere una nuova strada. Avevo giocato la Ligue 1 e non era più nuova per me, ho giocato in Inghilterra con l’Arsenal un club che io amo. E in più ho giocato in Italia, nella quale sono arrivato con Rudi”.
Perché hai collegato la tua sorte a quella di Garcia?
“E’ grazie a lui che ho firmato con la Roma, perché in realtà il club non era troppo favorevole al mio arrivo. Lui ha combattuto per farmi arrivare. Quando poi Spalletti è arrivato, io ho discusso con lui. Giocatori come De Rossi mi hanno detto che lui è un buon tipo, ma io a Spalletti gli ho detto che il problema non era lui, ma che era il momento di partire ed andare in un nuovo club. Non avevo più le motivazioni per fare quello che mi chiedevano. Continuare a battermi ogni settimana per la Roma, ottenere dei buoni risultati per Spalletti era come tradire Garcia. Mi do la colpa per aver fatto troppo poco, la migliore soluzione era partire. In più i due club si erano accordati e avevano fatto un buon accordo per la mia cessione”.
Non potevi rifiutare questa offerta.
“Non potevo rifiutare una tale offerta. E’ grazie alle mia qualità che mi hanno offerto questo stipendio. A certe persone può sembrare esagerato, anche a me, per ciò devo dimostrare che lo merito”.
Si è parlato di premi enormi: 60000 euro per la prima vittoria in campionato.
“Avere 60 mila euro per un match in Europa è impossibile, neanche al Real Madrid. Il presidente ci ha detto: “Vi do questa somma per i gol segnati, questa invece se non li prendete”. Ogni gol segnato sono 150 mila euro. Per ogni partita la squadra può lottare per 800 mila, 900 mila o un milione di euro!”.
E come sono spartiti i premi?
“Si pensa al gruppo. Ci sono 18 nomi sulla lista del match, e si sa che i cinesi non hanno lo stesso salario e gli stessi premi che abbiamo noi. Ma vogliamo che tutti abbiano un profitto, anche quelli che sono le riserve e che non giocano. Noi ne abbiamo già guadagnati tanti nella nostra carriera, quindi li ripartiamo affinché si mantenga un buon ambiente nel gruppo. Così i 60 mila euro sono divisi così per tutti”.
Fonte: L’Equipe