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CONFERENZA STAMPA Spalletti: “L’Inter giocherà per vincere. Non ho ancora deciso su Dzeko. Totti? Solo lui e Pallotta possono trovare la soluzione”

Conferenza stampa Spalletti
Conferenza stampa Spalletti

Dopo le parole di Mancini, tecnico interista, arrivano le dichiarazioni di Luciano Spalletti in diretta da Trigoria, che anticipano il match di domani tra Roma e Inter:

Parla subito il mister:

“Manolas in settimana è stato gestito per l’infiammazione al retto femorale ma si è allenato correttamente. Castan oggi farà il primo allenamento settimanale e valuterò. Totti è stato gestito per il fastidio all’anca, si è allenato ieri e sarà a disposizione. Gyomber è ancora fuori”.

Digne, Pjanic e Nainggolan sono diffidati. Peserà sulle scelte?

“Abbiamo tanti giocatori, non peserà niente, le scelte sono per la partita di domani”.

L’Inter è costretta a fare risultato. Saranno più offensivi?

“L’Inter ha giocato tutte le partite per vincere, almeno quelle che ho visto. Domani ancor di più, mirano al terzo posto come dichiarato. L’abbiamo fatto noi quando eravamo a meno cinque, è lecito lo facciano loro”.

De Rossi? Lo state valutando più da difensore o da centrocampista?

“Lo si può valutare da qualsiasi parte, ha un po’ tutte le qualità che hanno dei calciatori importanti, quelli che completano il proprio atteggiamento in campo, in base alle caratteristiche naturali. Fondamentale è la sua disponibilità che ha già dato, sia da centrale che da mediano. Viene pensato in tutte queste posizioni qui, tenendo conto del resto dei calciatori”.

Domenica a Udine il risveglio di Dzeko. Sarà confermato o privilegerà l’attacco di movimento?

“Ci prendiamo il tempo che abbiamo a disposizione, tutte e due le soluzioni sono possibili, sono entrambe funzionali. La formazione verrà messa a punto nell’allenamento di oggi, nelle ore precedenti alla partita”.

Pallotta non ha sciolto a Roma la questione Totti, ma lo ha ‘scaricato’ da Boston. Questa gestione è penalizzante?

“Secondo me così non va bene, si rischia di banalizzare una questione importante, una storia fondamentale per questo club. Non bisogna cercare sempre un opinione in più, è giusto fare schermo, difendere e transennare la situazione. Dare tempo di potersi capire tra le componenti fondamentali, ovvero Totti e il presidente. Non c’è statistica che regga, ridicolo portare la sua storia verso un minutaggio, il metodo giusto è che si parlino e si prenda una decisione che faccia tutti felici. Poi prenderemo atto, confrontando la storia di Francesco e le posizioni altrui. Solo loro 2 possono trovare la soluzione. Io smetto di parlarne, anche voi dovreste che banalizzate tutto con i vostri discorsi. Lei riporta cose non vere, sentite dire. E’ una questione importante, senza andare a cercare un’opinione qualsiasi. Io non sono il presidente, dico solo che loro si debbono incontrare e approfondire la questione, non c’è allenatore o direttore che può interferire”.

Ha visto Juventus-Bayern? Ha pensato a cosa manca alla Roma per essere a quel livello?

“Se devo cercare qualcosa per migliorare la Roma guardo la Roma, non la Juventus. E’ stata una bella partita, tra club con mentalità di altissimo livello. Sono contento di quello che esercita la mia squadra, è chiaro che tutto è migliorabile, bisogna andare a lavorare, essere aperti per trovare cose nuove e mettere sul piatto valori che diano una spinta verso l’obiettivo. La Roma è già una buona squadra che si può migliorare”.

Roma-Inter rappresenta anche il ritorno di Spalletti contro Mancini. La emoziona questa cosa?

“Mi emoziono ogni volta che la Roma scende in campo, mi dà sempre sensazioni forti. Io ricevo sempre questo urto. L’Inter ti condisce un po’ questo sentore, è un grande club con un grande allenatore, tutte e due hanno un grosso obiettivo da raggiungere. Speriamo di essere all’altezza”.

Partita dal profumo di Champions con soli due italiani in campo. Che segnale è per l’Italia?

“Dipende da cosa vogliamo sostenere, il mondo verso certe aperture, bisogna essere all’altezza di ciò che si propone fuori. Dobbiamo difendere il nostro orticello ma non solo. Ci sono italiani che si vanno a fare onore all’estero in ambito europeo, per me la soluzione è quella di aprire, di andare a confrontarsi e far vedere il suo valore”.

In proiezione futura dici sempre ‘Se resto voglio competere’. Hai la forza di opporti alla cessione certi top-player?

“Certe cose le dico solo al presidente, non certo pubblicamente. So che ci sono partite fondamentali per la Champions League e per il nostro futuro. Sviluppando certe situazioni bisogna fare attenzione, ma ora pensiamo solo a mettere le nostre qualità verso queste partite. Se mi cerca un’altra squadra, intendo come calciatore, non ha importanza. Noi dobbiamo assolutamente arrivare in fondo e difendere la nostra posizione e guardare anche a qualcos’altro. Andiamo alla ricerca di pressioni. Loro dovevano vincere il campionato invece sono quinti, Thohir sembra persino contento. Ci garba guardare avanti”.

Come obiettivo di carriera ha anche di allenare la Nazionale?

“Mi piace fare l’allenatore, ho provato a staccare ma sono stato ritirato dentro dal mio sentimento. Se lo faccio nel posto che mi piace ancora di più. Quando hai trovato queste componenti si guarda il risultato come ho detto prima. La programmazione va bene quando sei tranquillo, sei nelle condizione di poter decidere a bocce ferme. Ora sono all’interno di altre valutazioni, non voglio dare nessun dubbio alla squadra su ciò che ricerco, di altre situazioni non parlo, dobbiamo minimo arrivare terzi. Mi prendo un complimento se voleva dire che sono da Nazionale”.

Domani un Olimpico stile Teatro. Come se ne esce? Le colpe di questa situazione come le divide?

“Gabrielli ha dato ulteriori aperture, bisogna essere pronti, bravi a diminuire il proprio orgoglio e diminuire il proprio orgoglio, una caratteristica dell’italiano in generale. Se si vuole insieme si trova la soluzione, sono notizie dell’ultimo momento e non ho la possibilità di giudicarle fino in fondo. Siamo vicini alla soluzione, è vero che c’è buon senso”.

E’ riuscito ad incidere sul rendimento di tanti calciatori, vedi Keita?

“Una delle cose più belle che si hanno è quello dell’evidenza dello sviluppo dell’allenamento. Se ieri e l’altro ieri partecipo all’allenamento e vedo i ragazzi che viaggiano e pedalano, l’attenzione e la voglia che hanno, tutto ciò è un risultato importante. Si vive meglio a contatto del quotidiano, si realizza di più. Il mio cruccio è di aver trovato Keita e Maicon solo ora, avrei avuto piacere di allenarli prima”.

A che punto è il recupero di Strootman? La difesa a tre è fattibile con De Rossi e basta?

“Sta bene Kevin, fa i contrasti e si arrabbia in allenamento. La sua faccia incute timore, lotta per una punizione in partitella, per qualsiasi cosa gli vada contro, è spettacolare. E’ vicino al ritrovare le sue qualità, chiaro è che ha bisogno di giocare qualche partita vera, dove va a riscontrare le situazioni reali, dovrà confrontarsi anche con il resto della squadra, con chi sta facendo bene. Daniele può giocare da tutte le parti e la squadra può giocare in tutti i modi con o senza di lui”.

 

Redazione GGR

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